Luca Zaia, governatore del Veneto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano per commentare gli scontri in Catalogna: “Vergognoso veder bastonare anziani e ragazzi senza che UE e Onu dicano nulla, mi girano le eliche .- ha detto Zaia – il referendum in Veneto non sarà una gazebata e i veneti non avranno paura di andare a votare. Federalismo? Mezzo territorio italiano è fallito, perché bisogna continuare a dare la paghetta a chi non studia e non si alza la mattina?”

In merito al referendum sull’autonomia del Veneto

“Il nostro referendum chiede ai veneti se vogliono un Veneto con più autonomia, in linea con le possibilità di autonomia che la Costituzione dà – ha spiegato Zaia- la Costituzione, che Renzi voleva cambiare, prevede che le regioni possano avere fino a 26 competenze. Noi immaginiamo che uno stato moderno che funzioni sia più simile alla Germania federale che alla Grecia. Napolitano da presidente diceva che il federalismo è una vera assunzione di responsabilità. In un Paese come l’Italia in cui abbiamo mezzo territorio che è tecnicamente fallito, dove abbiamo 30 miliardi di sprechi che non riusciamo a controllare, forse vale la pena fare un ragionamento come in tutte le famiglie: la paghetta a fine settimana te la do se hai studiato, se hai bei voti, se hai messo i piatti nella lavastoviglie. Non si capisce per quale motivo bisogna dare la paghetta anche a chi non va a scuola, non si alza al mattino, combina casini.

Zaia sul federalismo

Il federalismo aggrega i Paesi, non li divide – ha continuato Zaia a Radio Cusano Campus – sto assistendo alle dichiarazioni di emeriti tromboni, che mi chiedo come facciano ad avere dei titoli accademici, che continuano a dire che questo referendum è illegale e contro lo Stato, quando in realtà è previsto dalla Costituzione. Chi si lamenta di questo vuol dire che è contro la Costituzione, senza saperlo”.

Riguardo gli scontri in Spagna per il referendum in Catalogna

“In Veneto le persone non avranno paura, sarà una consultazione ufficiale, non sarà una gazebata e non ci sarà casino in piazza -ha affermato Zaia – se la piazza catalana fosse vuota Madrid avrebbe già vinto, se il referendum in Veneto sarà vuoto Roma avrà vinto. Quello che è successo in Catalogna è vergognoso, mi girano le eliche. Vi sembra normale veder bastonare, picchiare, lanciare anziani, signore, ragazzi e le istituzioni internazionali come l’UE e l’Onu non hanno nulla da dire? Io difendo l’idea dei catalani, dico anche che quello è che accaduto è un mega pasticcio gestito male da questo governo che dovrebbe andare a casa. Se Rajoy è convinto che Madrid debba comandare doveva fare campagna elettorale, mentre con il suo comportamento è stato il primo sostenitore dell’indipendentismo”.

Catalogna, un errore la risposta di Madrid

“La partita catalana, ha aggiunto Zaia,  non va liquidata come una partita egoista e populista, dietro c’è una storia, come accadeva per la Scozia. Gli inglesi hanno rischiato e hanno dato la possibilità di fare il referendum agli scozzesi, la Spagna invece è ricaduta nel franchismo dei manganelli. Con la democrazia digitale e i social media, questi movimenti saranno sempre più presenti, non si può rimanere mummificati con le leggi”.