Gli italiani farebbero sport per ossessione secondo un’indagine promossa da Nutrimento Onlus, e a detta di Sara Bertelli, presidente dell’associazione, si tratterebbe di una malattia psichiatrica. Non mancano perplessità sulla lettura che è stata data alla notizia. Secondo affermati psichiatri, infatti, i malati presenterebbero caratteristiche diverse da quelle citate nell’articolo. Quindi la rincorsa spasmodica verso il modello estetico della forma fisica perfetta, può davvero essere definito un preoccupante disturbo psichiatrico?
Ne abbiamo parlatoa #genitorisidiventa con Tonia Bardellino, sociologa, che ha detto di essere d’accordo “con chi dice che il disturbo non va ritenuto una malattia mentale. Il malato mentale è una persona con un’alterazione fisiologica della capacità intellettiva. Nel nostro caso sarebbe bene parlare di un soggetto sano che ha un disordine nell’abitudine, in questo caso nello sport, che viene praticato con una frequenza eccessiva che non fa bene.”
Per quali ragioni per gli italiani sarebbero schiavi di una forma fisica perfetta?
“Questo disturbo è lo specchio della società contemporanea, che è ossessionata dall’esteriorità, e che porta al bisogno di dover rasentare la perfezione nel corpo che non corrisponde ad una interiorità altrettanto sana. Tanti ragazzi con un vuoto (sociale, affettivo, familiare) compensano le loro mancanze con queste attività: curare l’esteriorità è più semplice che curare la nostra anima”, ha aggiunto Tonia Bardellino.
Occuparsi della bellezza esteriore significa gestire una parte della personalità che può essere migliorata in poco tempo, e con risorse – relativamente – modeste. Migliorare l’interiorità di una persona, l’anima, il proprio ego, comporta un lavoro diverso, più duraturo e che richiede molte risorse.
“Molti adulti sono ossessionati più e quanto i figli. Se abbiamo un genitore fissato per l’attività fisica è quasi normale che il figlio prenda esempio. In passato non c’erano questi bisogni: bisognava occuparsi della sopravvivenza. Nella nuova realtà sono cambiati i bisogni delle persone, questi sono lo specchio di un processo in fieri”, ha aggiunto Bardellino. “Si tratta di un fenomeno inarrestabile. Educare allo sport è sano, è un buon input di crescita e interazione nel gruppo. Ma se ci accorgiamo che i nostri figli trascorrono molte ore in palestra, o si occupano soltanto di attività sportive dobbiamo allarmarci.”
Ci sarebbero dei “segnali predittivi da non sottovalutare, nel caso di un genitore preoccupato: questi sarebbero l’isolamento, o il fatto di nascondere il tempo trascorso a fare sport. In questo caso servirebbe un percorso psicologico e non psichiatrico.”
Sarebbero queste secondo Tonia Bardellino le variabili sociali che incidono su un fenomeno che racconta il nuovo volto degli italiani: narcisista, individualista, attento solo a se stesso.
Secondo voi gli italiani fanno sport per ossessione o perché travolti da una moda, e da un modo di essere contemporaneo?