Davide Mancino, giornalista di Wired, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Open day” condotta da Alessio Moriggi per chiarire le questioni riguardanti lo sciopero dei docenti italiani iniziato lo scorso 29 agosto. Le origini di questa protesta collettiva nascono da due principali motivi: dal mancato riconoscimento degli scatti di stipendio dei docenti universitari e dalla scarsa considerazione, da parte delle istituzioni, della figura professionale del docente. Analizzando nel dettaglio Mancini, mette a confronto la situazione italiana con quella degli altri stati nel mondo.
Redditi competitivi
“Lo sciopero si colloca in un contesto di forti tagli finanziari. Secondo un rapporto dell’OCSE del 2013-2014 i salari medi lordi complessivi del personale docenti italiano risultano tra i più elevati registrati. Praticamente quasi identici a quelli dei docenti americani. A questo proposito, dobbiamo ricordare che gli Stati Uniti sono comunque un paese molto più ricco del nostro, in cui il reddito è circa il 50 % superiore, quindi in proporzione i docenti italiani ricevono un reddito che possiamo definire competitivo. In nessun altro paese il reddito medio complessivo dei docenti è superiore a quello italiano.”
Professori da 110 (mila) e…uro
“Il professore ordinario a tempo pieno, secondo dati del Ministero dell’istruzione, ha una retribuzione pari a 110 mila euro lordi annui, poco meno di quanto corrisposto al Presidente del Consiglio italiano. Gli stipendi in Italia, nonostante la forte tassazione, restano competitivi anche rispetto agli stipendi complessivi del personale docente americano o di qualsiasi altro stato del mondo, eccezion fatta per il Lussemburgo.”
Come e dove investire
“Negli ultimi anni c’è stato un forte declino del numero dei docenti in servizio a causa dello stop del turn-over in materia di sostituzione della cattedra dei docenti andati in pensione. Il mio dubbio sorge infatti, a riguardo di questo problema. Se si tratta di finanziare in misura maggiore il sistema universitario, credo che qualsiasi persona non possa far altro che concordare tale finanziamento. Certo è, che se queste risorse devono andare a persone che comunque possiamo definire ricche, io credo ci sia un problema di equità, soprattutto nei confronti delle persone povere del nostro paese. Non dimentichiamo, infatti, che i disoccupati in Italia sono circa 3 milioni e che i professori ordinari a tempo pieno fanno parte del 1% più ricco in Italia.
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Infatti i docenti da 110mila hanno già avuto tutti gli aumenti e sono al massimo della carriera, per lo più ordinari ormai prossimi alla (ricca) pensione.
Il problema sono i docenti “giovani”, per lo più associati e non ordinari, che guadagnano 2300-2500 euro netti al mese (ca. 42000-440000 lordi annu) anche dopo dieci anni di carriera, e per favore non dice che 2300 è uno stipendio dignitoso, quelli li prende un dottorando nelle altre università europee.
Infatti i docenti da 110mila hanno già avuto tutti gli aumenti e sono al massimo della carriera, per lo più ordinari ormai prossimi alla (ricca) pensione. A loro sostanzialmente la protesta non interessa.
Il problema sono i docenti “giovani”, per lo più associati e non ordinari, che guadagnano 2300-2500 euro netti al mese (ca. 42000-440000 lordi annu) anche dopo dieci anni di carriera anche perché le retribuzioni sono bloccate da sette anni, e per favore non dite che 2300 è uno stipendio dignitoso, quelli li prende un dottorando nelle altre università europee.
la notizia secondo la quale il professore ordinario a tempo pieno avrebbe una retribuzione pari a 110 mila euro lordi annui è una gigantesca stupidaggine.
Prima di scrivere un articolo sarebbe il caso di avere qualche cognizione sul tema .
Saluti
L’articolo non è altro che la trasposizione scritta dell’intervista al giornalista Davide Mancino, come scritto nell’incipit. Le sue dichiarazioni, che non ci sognamo di catalogare come giuste o sbagliate, sono frutto di uno studio approfondito facilmente reperibile sul web. Forse non la soddisfa il livello di “cognizione” sul tema ma non può sostenere che non ce ne sia in assoluto. Grazie per il suo commento
Non c’è operazione più complicata, al giorno d’oggi, che definire i confini del concetto di dignitoso.