Il registro di bigenitorialità è la nuova frontiera comunicativa virtuale che unisce i genitori separati. Dopo il divorzio l’oggetto del contendere, ovvero i figli, diventano motivo di atroci discussioni tra mamme e papà che smettono di condividere le informazioni che dovrebbero, fino a non sapere niente della vita del minore. Il registro nasce per fare da ponte tra le parti.

In tanti modi è stato affrontato il problema della Sindrome da Alienazione Parentale, ma oltre a sensibilizzare al problema servirebbe trovare soluzioni vere e proprie. A Matera è stato presentato il registro durante una conferenza stampa indetta dall’associazione padri separati Adamo. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa con Gianni Sciannarella, presidente dell’associazione, che non ha esitato a ribadire che anche a Sud, dove il senso della famiglia è più forte che altrove, “la separazione è diventata una battaglia con al centro i figli.”

Il servizio, accolto con interesse dai materani, è il primo a sud Italia, e offre l’opportunità di avere informazioni sul minore senza doversi interfacciare con il genitore collocatario.

“Il diritto del minore alla bigenitorialità è sancito dalla conferenza sui diritti del fanciullo. Condividiamo questo progetto, dell’associazione Bigenitoriale Onlus (che si occupa a livello nazionale di far attivare il registro), e cerchiamo di sperimentarlo sui genitori lucani. Noi siamo referenti della Basilicata”, ha affermato Sciannarella.

Tra le discussioni più frequenti, post separazione c’è il “problema dei vaccini”, ad esempio, che non mette d’accordo le persone.

Per poter accedere al registro, approvato all’unanimità dal consiglio comunale dello scorso 19 maggio a Matera, è necessario che “il genitore non collocatario registri il nome del minore presso l’URP di Matera. Successivamente, viene allegata la sentenza di separazione, all’atto di iscrizione al registro il Comune di Matera, e viene mandata una comunicazione all’altro genitore. Il bambino è come se avesse due domicili, arrivano comunicazione ad entrambi i genitori.

Il registro di bigenitorialità risulta essere utile ai fini di un sano equilibrio familiare, quanto all’efficacia di questo nuovo strumento bisognerà attendere. “I comuni e le istituzioni possono contribuire ad un buon uso del registro. Fra un anno vi sapremo dire se ha funzionato”, ha aggiunto il presidente dell’associazione Adamo, ricordando che Adamo è anche dotata di un servizio LIS.

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