Il Senatore Corradino Mineo (Sinistra Italia) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul caso Consip
“Tutta la caciara che si è montata qualche giorno fa riguardo un golpe realizzato da un magistrato e due carabinieri mi è sembrato subito poco credibile -ha affermato Mineo-. Ne ho visti tanti di attentati alle istituzioni democratiche, ma così smandrappati mai. In questa inchiesta al momento non c’è reato, ma è preoccupante che anche intimi del presidente del Consiglio ronzassero come mosche intorno a Consip. Questo come cittadino mi preoccupa.
Le fughe di notizie ci sono state, bisogna chiedersi alcune cose: queste fughe hanno danneggiato l’inchiesta?
Qualcuno le ha manovrate? Altro aspetto è questo Ultimo, personaggio dei carabinieri con un passato glorioso, del quale spesso i miei giornalisti erano infatuati. Io apprezzo un carabiniere che fa il suo dovere, apprezzo meno un carabiniere che si considera salvatore dell’Italia. Dal 2008 la crisi ha reso obsoleto un pezzo importante del sistema produttivo nazionale, quello che vive di commesse pubbliche. Questo pezzo vive con l’intermediazione politico-affaristica, metodi usati anche dalle mafie. In questo contesto, l’insofferenza nei confronti del controllo di verità da parte dei magistrati è molto forte”.
“Quello che pare stia succedendo nel Csm è un po’ allarmante
-ha sottolineato Mineo-, perchè il Csm va deciso verso il cambiamento di funzioni di Woodcock, lo si vuole obbligare a non fare più il pm. Questo è un segnale pesantissimo, con il Csm che ad inchiesta ancora aperta interviene come un ariete su un giudice. Se fosse successo ai tempi di Mani pulite ci sarebbe stata un’insurrezione popolare”.