Allarme Chikungunya. Alessio D’Amato, responsabile della cabina di regia per la sanità del Lazio,è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In questi giorni nel Lazio sono stati registrati 17 casi di Chikungunya, una malattia diffusa nelle zone tropicali e trasmessa dalle zanzare. Nove dei casi registrati sono a Roma. L’Italia ha già avuto esperienza di questa infezione dallo strano nome con una piccola epidemia, la prima nel suolo europeo, sette anni fa. Ma perché suscita così tanta preoccupazione?
In merito all’allarme chikungunya nel Lazio
“I casi accertati sono 27 e in virtù di questo sono scattati i meccanismi di salvaguardia, compreso lo stop alle donazioni di sangue, ma soltanto nelle zone a rischio -ha spiegato D’Amato-.
Ad esclusione dei residenti di quelle zone, vorrei fare un appello a donare il sangue perchè soprattutto in questo momento c’è bisogno. In questo momento c’è un grande sforzo di solidarietà anche da parte di altre regioni che ci stanno supportando in questa fase di emergenza”.
Sullo scontro tra amministrazioni di Regione Lazio e Comune di Roma
“Non è il momento delle polemiche –ha affermato D’Amato- è il momento di agire, perchè questo vettore si contrasta con una disinfestazione accurata e grazie all’abbassamento delle temperature. Abbiamo aperto un’apposita pagina sul sito della Regione con tutte le informazioni. Ovviamente tutti i medici di tutte le strutture sono stati avvertiti e ognuno è a conoscenza dei protocolli qualora vengano diagnosticati dei casi. La chikungunya non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso il vettore, in questo caso la zanzara tigre. Non è per il momento una situazione di allarme rosso. E’ la prima volta che si verificano casi autoctoni, cioè di soggetti che nei 15 giorni precedenti non hanno fatto alcun viaggio all’estero”.