Daniela Santanchè: “Cosa dico ai giornalisti di Novella e Visto? Che il mondo dell’editoria è cambiato”. E’ un fiume in piena la deputata di Forza Italia. Ai microfoni di ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Ecco cosa ha detto su Radio Cusano Campus. 

“VISTO E NOVELLA? DEI RICATTI DEI GIORNALISTI ME NE STRAFREGO”, DICE DANIELA SANTANCHE'”

Daniela Santanché ha risposto alle proteste dei giornalisti di Novella e Visto, di cui è editore. “A loro rispondo che il mondo dell’editoria è cambiato. Da Sky al Corriere della Sera, al Sole 24 Ore. Questi sono giornalisti che non è che guadagnino 1200 euro al mese, che è lo stipendio medio dagli italiani. Sono giornalisti che ho ereditato da RCS e da PRS con stipendi importanti. Oggi le copie sono diminuite. La pubblicità anche, per fare dei giornali liberi bisogna saper stare sul mercato con i conti i ordine”.

“VADO AVANTI PER LA MIA STRADA”

Se c’è ragionevolezza si possono trovare degli accordi, altrimenti l’imprenditore ha l’obbligo di rendere liberi i giornali con i bilanci in ordine. Io andrò avanti per la mia strada perché la mia strada è giusta. Molti altri editori la stanno percorrendo, magari hanno un cognome diverso dal mio e quindi nessuno ne parla. Sono a posto con la coscienza, lavoro 15 ore al giorno, faccio tutto quello che devo fare, credo nell’editoria e continuo a credere nei giornali. Continuo a investire, ma se non si prende coscienza che un certo mondo dell’editoria non può più stare in piedi, che non si possono più avere stipendi da 180.000 euro, che oggi bisognerebbe sedersi a un tavolo ed essere coscienti del tempo che si vive, non si va da nessuna parte. Stanno tanto di ricattarmi ma io me ne strafrego”.

“VOGLIO BILANCI IN ORDINE”

“Faccio l’imprenditore, voglio che i bilanci siano in ordine, mi possono ricattare, scrivere comunicati, rivolgersi a Berlusconi, ma io ho la schiena dritta, vado avanti fino in fondo, perché ho il dovere di pagare i miei debiti. Sono serena, mi facciano finire tutti i giorni sui giornali, non me ne può fregare di meno. Sono dalla parte giusta e continuo a fare quello in cui credo, nel mio modo, dando ascolto a tutti e poi decidendo in prima persona, perché i soldi sono miei e decido io cosa farne”.

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