Ius Soli. Cecile Kyenge, Europarlamentare del Pd, è intervenuta è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Fallimento legge ius soli
“Vedo molte responsabilità -ha affermato Kyenge-. Prima di tutto quella politica, perchè il modo in cui comunichiamo con i cittadini diventa anche un modo che deve accompagnare il cittadino. E molte volte noi diamo la colpa di tutti i problemi agli immigrati. I cittadini hanno così l’impressione che la colpa dei loro guai è di quelli che arrivano”.
“C’è chi semina paura –ha sottolineato Kyenge-. C’è stata una campagna di odio, di disinformazione, con bufale e fake news create ad hoc per creare potenziali nemici. Io e la Boldrini ne siamo vittime.
Alcuni giornali comunicano cercando di seguire il pensiero politico, ma non facendo cultura e corretta informazione. Ci sono partiti politici che di questo hanno fatto il loro cavallo di battaglia. Forza Nuova si è permessa di mettere un manifesto degli anni del fascismo, dove si vede una donna bianca violentata da un uomo nero. Io credo che la magistratura e la politica dovrebbero intervenire e fermare questo comportamento. Il vice presidente del Senato Calderoli è stato salvato dallo stesso Senato per le parole razziste nei miei confronti, a Borghezio il Parlamento UE ha tolto l’immunità per farlo processare dal tribunale di Milano che lo ha condannato ad una sanzione di 50mila euro. Siamo arrivati a un momento in cui bisogna dire basta e l’approvazione della legge sullo Ius soli sarebbe un primo fondamentale passo per cambiare questa mentalità”.
“Anche nel Pd c’è timore di approvare questa legge per motivi elettorali. I cittadini ci hanno affidato un tema molto delicato che è una riforma di civiltà che dovrebbe essere approvato.
Se non riusciamo a trovare una maggioranza e ad approvarla vuol dire che c’è anche una responsabilità nostra in questa storia. Non ci dobbiamo lasciare trascinare da paure. Chi non ha voluto sostenere questa riforma si porterà dietro la responsabilità. La società è cambiata e le leggi devono adeguarsi ai tempi che cambiano. Basta guardare le classi a scuola, basta guardare i nostri figli per capire che loro sono già molto avanti rispetto alla politica”.
“Avere la cittadinanza italiana prima dei 18 anni cambia molto, perchè un ragazzo cresce con pari diritti, identificandosi con una comunità” ha concluso Kyenge.