UniCusano Ternana, l’entusiasmo non tende a scemare e a soffiare sul fuoco dell’esaltazione, per un inizio di campionato più che positivo, ci ha pensato la vittoria interna contro il Cesena. La settimana è ripartita, dunque, all’insegna dell’impegno e dell’abnegazione, in vista della gara contro l’Entella. In questi giorni si sono alternanti in conferenza stampa alcuni tra i giocatori più rappresentativi ed esperti del gruppo, tra i quali il capitano Marino Defendi e il metronomo di centrocampo Andrea Paolucci. Se Defendi ha voluto ricordare tutti gli studenti alle prese in questi giorni col ritorno in classe, “sta per iniziare un nuovo anno e vi faccio un grosso in bocca al lupo. Mi raccomando, sempre impegno senza dimenticarci di noi: vi aspetto numerosi allo stadio, forza ‘Fere’” – queste le parole del capitano, Paolucci ha affrontato tematiche più inerenti al campo.

Tanti anni al Cittadella, poi Terni dove stai ricoprendo il ruolo del leader.

“A Cittadella ho vissuto cinque anni e mezzo importanti, mi sentivo a casa. Poi l’ultimo anno ho avuto meno continuità degli altri, ma è ovvio che quest’anno con nuove motivazioni e nuova piazza c’è un nuovo stimolo, nella speranza di fare una grande annata. Come piazza Terni è più grande, ma proprio come città, a Cittadella ovviamente sono più tranquilli”.

Nell’UniCusano Ternana sei regista, il gioco passa dai tuoi piedi e hai occasione di toccare un gran numero di palloni.

“Questa in cui sto giocando è la mia posizione naturale, anche se non mi sono mai tirato indietro quando mi hanno proposto un cambio di ruolo. In questo senso Pochesci riesce ad esaltare le mie caratteristiche e quelle di tutta la squadra”.

A Salerno un’UniCusano Ternana brillante che però ha concesso un po’ troppo, mentre col Cesena avete condotto una partita diversa. Che Ternana ti aspetti a Chiavari?

“Penso che noi teniamo sempre la stessa identità di gioco, poi ci sono delle partite difficili dove gli avversari riescono a limitare le tue qualità. Ci saranno tante partite in cui ti dovrai saper adattare anche al gioco degli altri. Andremo a Chiavari per fare la partita, poi dobbiamo cercare di abbinare le qualità di gestione aggiungendole alla capacità di fare la partita”.