Mese del benessere psicologico: la SIPAP, per la nona volta, torna a promuovere la cultura del benessere mentale. Dal prossimo 1 al 31 ottobre, in 35 comuni e 21 regioni italiane, sarà possibile seguire seminari, incontrare esperti, e darsi la possibilità di vivere una vita migliore. Visti gli innumerevoli cambiamenti che viviamo, nelle relazioni, a lavori, la vita può trovarci impreparati a superare certi eventi. “Siamo guerrieri senza armatura”, ha detto Monica Dimonte, psicologa, intervenuta a nome della SIPAP a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.
La funzione dello psicologo non è soltanto quella di “agire di fronte ad una problematica grave, ma dev’essere quella di facilitare meccanismi che attiviamo durante la nostra vita quotidiana, e che in alcune situazioni possono diventare difficili da affrontare, gestire”, ha affermato la dottoressa Dimonte.
Basti pensare alle emozioni, alla tristezza, alla paura, alla rabbia. Si tratta di stati mentali che sovente sfuggono al nostro controllo, “che non riusciamo più a percepire come un valore, ma come qualcosa che ci sfugge di mano. Siamo alla ricerca del piacere, ma non riusciamo a collegare questa ricerca con dei passaggi fondamentali che sono essenziali, e che bisogna fare prima. Siamo in una fase di grande cambiamento. La famiglia cinquant’anni fa era molto stabile, i ruoli erano ben definiti (non voglio dire che funzionava meglio di oggi), ma quei punti fermi che una volta c’erano oggi non ci sono più. Siamo guerrieri senza armatura, esposti a qualsiasi forte stimolazione”, ha ribadito Monica Dimonte.
Il problema del trovarsi impreparati ad affrontare certe situazioni riguarda tutti: giovani, adulti, adolescenti. Tant’è che è necessario partire dagli stessi genitori, “oggi iperstimolati. Manca loro la necessaria serenità emotiva per entrare in contatto col proprio figlio. In questo caso la funzione dello psicologo è quella di facilitare la comunicazione in famiglia, e mettere il genitore davanti alla problematica del figlio.”
Tra le principali perplessità dei pazienti, al momento in cui cominciano a curarsi, c’è il timore di essere gravemente ammalati psicologicamente, e la paura di non riuscire più ad uscire dal pantano emotivo in cui si sono cacciati. Ma quanto dura il tempo di cura per i pazienti? Varia. A seconda “dalla compromissione psicologica della persona, noi cerchiamo di individuare il problema che ci troviamo ad affrontare e riusciamo a definire un tempo, che non dev’essere preso con esattezza scientifica. Una buona psicoterapia non può essere fatta in meno di sei mesi. Sei mesi è l’arco di tempo sufficiente per lavorare sulle resistenze interne, attivare meccanismi di revisione e difese e fissare il cambiamento”, ha sottolineato la referente SIPAP.
Il mese del benessere psicologico è alle porte, per fissare un colloquio con un esperto, o avere maggiori informazioni è possibile cliccare sul portale www.mesebenesserepsicologico.it o chiamare all’800.76.66.44