La cultura ci salverà. Perché la crisi non si combatte solo con manovre di macro-economia e azioni politiche ma anche e soprattutto alzando la propria asticella della qualità. Chi è più formato, skillato e specializzato sopravvive e, magari, prospera anche. Ecco perché, se siete all’importante bivio della scelta del corso di laurea, dovete considerare quali sono le università che fanno trovare lavoro. In questo modo avrete la certezza che gli anni di studio, faticosi e dispendiosi come aspetto finanziario, non li butterete mai. Ad aiutarvi ad individuare quali atenei hanno sbocchi professionali ci pensa la QS Quacquarelli Symonds, societá di consulenza specializzata nella formazione accademica e manageriale, che ha pubblicato la consueta classifica “QS Graduate Employability Rankings” la qual ha lo scopo di illustrare i 500 atenei al mondo migliori per occupabilità. Vediamo, grazie a questa mini-guida, come è la situazione.

Studiare è importantissimo. Per voi stessi, perché così sarete in grado di avere una mente più aperta e più abituata all’analisi della realtà circostante. Non ci si deve nascondere, però, sul fatto che studiare è da tutti noi visto anche come il mezzo per entrare (bene) nel mondo del lavoro. E allora, per perseguire questo scopo, è importante che lavoriate molto in fase decisionale.

Dove iscrivervi? Prima di prendere una rotta precisa, scoprite insieme a noi quali sono le università che fanno trovare lavoro secondo la consueta ricerca “QS Graduate Employability Rankings” della società QS Quacquarelli Symonds. Ecco i risultati del 2017:

  1. Stanford University (USA);
  2. University of California Los Angeles – UCLA (USA);
  3. Harvard University (USA);
  4. The University of Sydney (Australia);
  5. Massachusetts Institute of Technology – MIT (USA);
  6. University of Canbridge (Regno Unito);
  7. The University of Melbourne (Australia);
  8. University of Oxford (Regno Unito);
  9. University of California Berkeley – UCB (USA);
  10. Tsinghua University (Cina).

Come potete vedere, gli Stati Uniti sono la nazione che più bandierine mette nella classifica, con ben 31 università nella Top 100. Molto fa, a tal proposito, la sua solidità e fluidità economica ed anche un sistema accademico che alcuni criticano ma che, invece, è evidente funzioni perché è pensato per offrire tante chance ai neolaureati. Con 14 nomi si difende bene anche il Regno Unito mentre la tanto osannata Germania ha solo 8 presenze tra i primi 100. E l’Italia? Sempre il solito disastro internazionale: compare soltanto al trentanovesimo posto col Politecnico di Milano.

Questa classifica mondiale delle università con più occupabilità, in conclusione, ha nei primi 100 posti 22 nazioni.

I migliori atenei nel mondo

Cosa fanno le migliori università al mondo per guadagnarsi questo titolo? In base a quali criteri si asegnano punti e valore? Si tratta di capire quanto e come ci sia la volontà di creare opportunità di lavoro per i propri studenti e, soprattutto, per i propri d ex-studenti.

Questo obiettivo si può raggiungere solo in un modo e cioè collaborando con aziende forti ed innovative e cullando la crescita del’imprenditorialità giovanile attraverso strumenti come incubatori di idee e progettualità. Non a caso, gli Stati Uniti, che stravincono in presenza nella classifia, sono il paese in cui nascono maggiormente nuove aziende e, spesso, hanno successo. Le più recenti storie di Facebook e Twitter non sono che punte dell’iceberg,

Dal lavoro della QS Quacquarelli Symonds si nota, soprattutto, che la Stanford  University si conferma la testa di serie al mondo per la terza volta consecutiva. Gioca di certo a favore la vicinanza con la Silicon Valley, vera fucina della rivoluzione technologica moderna. Non dimenticiamoci la storia della nascita di Google, creata da due dottorandi di Stanford, da sempre ateneo ricco di donazioni e lasciti ricevuti (22.4 miliardi di dollari solo l’anno passato, circa il doppio di quelli di Oxford e Cambridge insieme!).

Come scegliere un’università

Il senso di questa mini-guida è quello di darvi maggiori strumenti per selezionare il miglior ateneo per il proprio futuro. Cosa si evince da questi numeri appena sciorinati? Che la reputazione di un’università non puó essere l’unico metro di giudizio che dovete applicare alle vostre valutazioni personali.

Contano, invece, tanto le prospettive di carriera e questo ranking racconta alcune cose del nostro paese che potrebbero tornarvi utili. In Italia, infatti, ci sono atenei come il Politecnico di Milano (39) che sanno come muoversi (e farvi muovere) a livello internazionale. Se poi allarghiamo il range ai primi 140 posti della chart, troviamo altre quattro realtà nostrane:

  1. Università di Bologna (UNIBO);
  2. Università La Sapienza di Roma;
  3. Politecnico di Torino;
  4. Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Dovete, infine, considerare che il “QS Graduate Employability Rankings” di quest’anno è strutturato in un modo tale per cui le sue analisi non comprendono le università specialistiche (come ad esempio l’ Università Commerciale Luigi Bocconi) ma solo quelle che sono attive in almeno due macro aree di studio. Non limitatevi, perciò, solo a questa mini-guida. Il web è pieno di informazioni preziose su tantissime altri atenei moderni come l’univerità Niccolò Cusano.