“Gli insegnanti dovrebbero guadagnare 3mila euro al mese”: si è congedato così Vittorio Lodolo D’Oria, medico, esperto dello stress lavoro correlato degli insegnanti, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. Lo stress da rientro al lavoro si fa sentire prima ancora dell’inizio dell’anno scolastico e per tutto il mese di settembre.

“Settembre è un colossale lunedì che non finisce mai, per gli insegnanti. La prima cosa da fare è avere sott’occhio la propria condizione, saper gestire il tempo libero, aprirsi coi colleghi, mai isolarsi. L’isolamento è uno dei difetti degli insegnanti perché hanno un rapporto asimmetrico con la giovane utenza e fanno fatica ad avere rapporti coi pari”, ha aggiunto l’esperto. La situazione psichica ed emotiva degli insegnanti, spesso a rischio di patologie, deriva anche dall’isolamento in cui spesso vivono. Ma c’è differenza tra come affronta l’anno scolastico un docente nuovo, e uno con esperienza?

“Il nuovo insegnante è carico di sogni che vengono puntualmente disillusi quando si scontrano con la realtà: il lavoro dell’insegnante è un lavoro di relazione, molto poco retribuito. Lo stress dell’insegnante anziano è dovuta all’usura professionale degli anni. Le riforme previdenziali che hanno gravato anche sulla scuola hanno portato una situazione insostenibile, passando dalle baby pensioni, alla pensione a 66 anni e sette mesi per tutti, anche per le donne. Non ha senso. Tutte le riforme sono state portate avanti senza considerare l’usura psicofisica degli insegnanti. Ricevo telefonate da insegnanti donne che non ce la fanno più”, ha sottolineato Lodolo D’Oria. Il modo per aiutare un lavoratore a vivere con maggiore serenità il carico di impegni da portare a termine è offrirgli un periodo di vacanza. Nell’immaginario collettivo l’insegnante è l’unico professionista che ha questo privilegio, ma allora come mai soffrono maggiormente rispetto agli altri lavoratori?

L’esperto ha risposto così: “L’insegnante ha più giorni di ferie di un dipendente del pubblico impiego, ma bisogna tenere conto del lavoro che fanno. Un’insegnante fa un lavoro psicologicamente usurante. Anche con alcuni giorni di vacanza in più abbiamo situazioni psicofisiche più pesanti rispetto a quelle di altri lavori. Io dico sempre che i giorni di ferie sono giorni di convalescenza in realtà, e sono nonostante i luoghi comuni, troppo pochi.

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