Skip to main content

Vaccini: “Lorenzin minaccia la migliore Sanità d’Italia”, Zaia

Luca Zaia, governatore del Veneto,  è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulle parole del ministro Lorenzin in merito alla presa di posizione del Veneto sui vaccini

“La Lorenzin minaccia la migliore Sanità d’Italia -ha affermato Zaia-. Se ci saranno epidemie, probabilmente ci saranno in altre regioni, dove non si vaccina e si ha difficoltà a sapere chi sono i vaccinati e chi no. Il Veneto ha un modello vaccinale da 10 anni basato sul non obbligo vaccinale, abbiamo belle performance di vaccinazione perchè noi dialoghiamo con i genitori. Siamo talmente in brutta compagnia, che assieme a noi ci sono 15 Stati europei che hanno lo stesso modello del Veneto: il Regno Unito, la Germania, la Spagna e molti Paesi del Nord Europa. Il ministro Lorenzin dovrebbe preoccuparsi di quelle regioni che non hanno ancora l’anagrafe vaccinale, il Veneto è l’unica regione d’Italia che ha l’anagrafe vaccinale informatizzata.

Questa legge della Lorenzin è stata fatta perchè qualcuno in Italia non vaccina e non è di certo il Veneto”.

“Il governo si riserva di tutto contro il Veneto -ha aggiunto Zaia-. Ci hanno impugnato il referendum per l’autonomia, abbiamo dovuto attendere due anni una sentenza della Corte Costituzionale che ha dato ragione a noi. Non facciamo questi provvedimenti per cercare la rissa o per creare epidemie, li facciamo perchè applichiamo la legge fatta dalla Lorenzin e secondo i miei autorevoli tecnici la nuova legge ci permette di mettere in piedi una moratoria affinchè ci sia un atterraggio morbido rispetto a quanto prevede la legge”.

Epidemia morbillo

“Ci sono stati anche in Veneto casi di morbillo -ha dichiarato Zaia-. Noi non siamo contro le vaccinazioni, non incontro genitori contro le vaccinazioni, incontro genitori che chiedono informazioni. E’ vero che c’è un calo delle vaccinazioni, ma è un dato internazionale e l’obbligo vaccinale in 15 Paesi europei non c’è. Ma prima di arrivare alla coercizione, alle multe, a buttare fuori i bimbi dalle scuole, bisogna fare una bella campagna, usando i testimonial, parlando con i genitori. L’obbligo è una soluzione estrema che si usa quando si arriva al limite del burrone, non siamo ancora al limite del burrone. Inoltre la coercizione creerà abbandono vaccinale, c’è un contingente di mamma e papà che non si sono mai interessati particolarmente alla questione dei vaccini e ora abbandonano l’idea di vaccinare”.

Ascolta qui l’intervista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *