Non saranno di certo felici gli animalisti. E’ notizia di queste ore, infatti, che sta avvenendo una nuova strage di orsi e lupi in Romania. Sembra, entrando nel vivo della qustione, che il Ministero dell’Ambiente romeno stia proseguendo col suo piano per abbattere orsi e lupi e che abbia autorizzato l’eliminazione, in modo programmatico, di 140 esemplari del primo tipo e 97 del secondo. Le ragioni di questo eccidio di animali boschivi sono da ricercare nei crescenti danni provocati da queste specie che dovrebbero essere “protette”. Diciamo “dovrebbero” perché un comitato scientifico rumeno ha già dato il via libera al progetto valutando che “non mette a rischio la conservazione delle due specie”. E in Italia come stiamo messi?
La nuova strage di orsi e lupi fa discutere. Nasce da un decreto ministeriale romeno che prevede l’omicidio di più di cento “Yoghi” e di oltre 80 “Kyra”. Ci sono delle specifiche, però, come il fatto che “l’abbattimento o il ricollocamento di orsi e lupi non possono essere attuati se non con l’accordo delle autorità preposte alla tutela dell’ambiente”. Postille di qualcosa che sa molto di eccidio ma che posa sulle parole del ministro Gratiela Gavrilescu che, ricordando i casi di orsi che si spingono fino in città, ha detto:
“Il numero di attacchi portati dagli orsi agli uomini, molti dei quali hanno dovuto essere ricoverati in ospedale, è aumentato negli ultimi tempi”
Non è una novità per la Romania una decisione simile. Già nel 2016, il ministro dell’Ambiente autorizzò l’abbattimento di 552 orsi, 657 lupi e 482 linci ma non ce la fece. Si dovette fermare e dovette rinunciare al progetto per via delle vibranti proteste dell’opinione pubblica. Vediamo cosa riuscriranno a fare in questo caso le associazioni ambientaliste che già parlano di “strage legalizzata”.
Orso in Trentino
Da noi questi animali non se la passano meglio. L’omicidio dell’orsa KJ2 è avvenuto nella zona del Bondone, la montagna csulla città di Trento. Lo hanno commesso gli agenti del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento per garantire la sicurezza delle persone dopo la discussa (e per alcuni dubbia) aggressione, avvenuta il 22 luglio scorso, ai danni di un idraulico di 69 anni tra i boschi di Terlago. KJ2 era una femmina di circa 14 anni e lascia una comunità di circa 50 orsi presenti in questa regione.
Lupi in azione in Liguria
Le azioni del lupo in Italia, invece, sembrano più spavalde. Poco tempo fa la cronaca racconta che, in Liguria, due esemplari di un piccolo branco hanno attaccato un allevatore, Agostino Raviolo. L’uomo era alle pendici del Monte Frontè con le sue capre e le sue mucche quando è stato preso di mira in pieno giorno. L’allevatore, che lamentava già decine di vittime tra i suoi capi, tra cui due vitelli, ha brandito un bastone e ha lanciato pietre salvandosi ma la regione sta seriamente valutando un piano tutela della categoria troppo danneggiata da questi predatori.
La persona che ha scritto questo articolo, come molti animalisti, sicuramente non vive in montagna, non vive delle risorse della sua terra e della fatica delle sue braccia. Facile essere animalisti nei confronti di questi predatori, degli ungulati, ecc, quando si riempie il proprio frigorifero con la merce acquistata in un supermercato.