Stress da rientro, ne soffre 1 italiano su 10. I sintomi sono gli stessi sia per genitori che figli: nervosismo, spossatezza, febbre. Sarebbe il passaggio da un luogo ad un altro a provocare fastidiosi disagi stagionali. Gli ambienti che viviamo sono diversi, da un punto di vista percettivo, e geografico, per questo è facile risentirne al momento del passaggio da uno all’altro. Ne abbiamo parlato con Anna Oliverio Ferraris, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
“Alcune volte si fa un lungo viaggio in aereo, c’è il jet leg, c’è l’aria condizionata, e molti altri fattori che possono far emergere disagi fisici e psichici. Si passa da un contesto di divertimento, di vita all’aria aperta, alla vita in città, con ritmi e rumori differenti, e questo può creare disagio, provocare nervosismo, o spossatezza. I sintomi non sono molto diversi tra adulti e bambini. Bisogna cercare di prevenire tutto questo”, ha affermato Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello Sviluppo, dell’Università La Sapienza di Roma.
Un rientro soft a scuola, o a lavoro, per esempio, può aiutare a soffrire meno lo stress da rientro. In generale “tutto dovrebbe avvenire gradualmente”, ha aggiunto Anna Oliverio Ferraris.
“E’ sbagliato passare da un periodo di grande movimento ad un periodo di scarsa attività fisica. Fare lunghi sonni aiuta. La dieta aiuta, il nostro cervello ha bisogno di zuccheri: la frutta aiuta molto; non mangiare pesante, e in generale mangiare in maniera sana. La melatonina dei chicchi d’uva può essere un aiuto all’umore. Ritrovarsi con gli amici e parlare delle vacanze, è terapeutico. getta un ponte tra la vacanze e il ritorno”, ha sottolineato l’esperta a #genitorisidiventa. Raccontare le ferie significa collegare passato e futuro: è il solito, vecchio, modo di creare un ponte, e mettere un punto ad un’altra stagione finita.