Maestro Fontani, la storia di una persecuzione. Il licenziamento è uno dei provvedimenti più rari che possono riguardare un dipendente del mondo della scuola. Seppur insoliti, comunque esistono. Uno di questi casi interessa il Maestro Adriano Fontani, una carriera lunga e costellata di apprezzamenti la sua, fino all’inizio di quel travagliato percorso che cominciò nel lontano 2004 e che oggi vede il suo ultimo atto nell’allontanamento di Fontani dalla sua posizione professionale. Radio Cusano Campus ha contattato il Maestro Fontani per ascoltare la sua testimonianza riguardo quella che è stata definita la peggior persecuzione messa in atto dalla Pubblica Amministrazione nei confronti di un suo dipendente.
Maestro Fontani, quando è cominciato il suo incubo e perché il suo caso può essere accostato alla Congregazione dei Testimoni di Geova?
“13 anni fa esatti cominciò la mia querelle con il mondo della scuola e tutto ebbe inizio perché ben 18 anni prima decisi di lasciare la Congregazione dei Testimoni di Geova. Me ne andai da apostata e ribelle, perché loro non accettano allontanamenti e ostacolano in ogni modo chi decide di fuoriuscire. Lo capii a breve giro di posta quando, molti genitori testimoni di Geova, decisero di togliere i figli dalle classi presso le quali io insegnavo e riuscirono a farlo solo con questa motivazione, io ero uscito dalla setta e non dovevo più entrare in contatto con i loro figli. Da quel momento scattò la mia protesta in quanto mi sentii discriminato per motivi religiosi e in quell’esatto momento prese il via quella persecuzione che dura ancora oggi”.
Cosa successe dopo?
“Quel che successe è esemplificativo e può aiutare a far capire le proporzioni e la gravità dell’intera vicenda. Venne inviato dal ministero un ispettore che valutasse la situazione e il funzionario in questione, esaminato il caso, diede pienamente ragione a me, dunque, dopo appena tre mesi, la mia vicenda poteva considerarsi conclusa. E invece riuscirono a screditare la perizia dell’ispettore, fu invalidata l’ispezione e minacciato lui stesso di sanzioni. Il Provveditore agli studi di Siena si permise di sostenere l’assoluta validità dell’ispezione e fu cacciato via”.
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