E sciopero sia. E’ partito ieri, 28 Agosto, il blocco degli appelli autunnali in 79 università italiane. Saranno circa 5.444 i professori e i ricercatori ad incrociare le braccia: sono gli stessi hanno aderito firmando la proclamazione dello sciopero convalidato a fine luglio dalla Commissione di garanzia come “legittimo”. Il Prof. Carlo Ferraro, decano tra i docenti del Politecnico di Torino e voce del Movimento per la dignità della docenza universitaria che ha promosso alla mobilitazione, avverte: “Ci attendiamo un’adesione ben più massiccia rispetto al numero di firme che abbiamo raccolto, perché tutti possono farlo”. Una protesta inedita, clamorosa, che coinvolge 49mila accademici. Il blocco degli esami non si vedeva nelle università dagli anni ’70. Ma gli studenti da che parte stanno? Radio Cusano Campus, dai microfoni di Open Day, ha raggiunto Andrea Torti, coordinatore nazionale dell’associazione studentesca Link-Coordinamento Universitario.

Torti, da che parte stanno gli studenti? Sarà guerra coi docenti o c’è comprensione?

“Durante l’estate la situazione relativa alla proclamazione di questo sciopero non è cambiata molto. C’è da ricordare che a fine luglio la Commissione di garanzia si è espressa sulla legittimità della mobilitazione, quindi tutti i professori, non solo quelli che hanno aderito firmando la petizione, avranno facoltà di scioperare. Per quanto riguarda noi studenti, parlo di quelli rappresentati da Link ma anche più in generale, prendiamo atto che si tratti di una mobilitazione comprensibile che rientra in un attacco frontale che ha riguardato negli anni l’università tutta, stipendi dei docenti compresi. È altresì vero che noi siamo al servizio degli studenti e ci batteremo affinché i nostri colleghi e le loro carriere accademiche non subiscano danni gravi. Cerchiamo di farlo stando in contatto stretto e diretto con i comitati dei doventi scioperanti”.

Per ascoltare l’intervista integrale ad Andrea Torti (coordinatore nazionale di Link-Coordinamento Universitario) clicca qui sotto