Le vacanze senza genitori sono il secondo svezzamento dei figli, per questo i genitori devono prepararli ad affrontare tutto da soli. Questo il senso delle dichiarazioni rilasciate da Tiziana Cristofari, pedagogista, intervenuta a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, sulla funzione delle vacanze senza genitori, e il ruolo della famiglia nel favorire una partenza sicura. Il tema è già stato trattato da Repubblica, da Paolo Di Paolo, da cui abbiamo tratto spunto. La rubrica ha raccolto storie di giovani, di ieri e di oggi, e riportato alla memoria tutti i cambiamenti annessi: dai nuovi genitori alla compagnia o solitudine degli adolescenti fino ai cambiamenti legati all’età della prima vacanza da soli. Questo viaggio nel tempo ci ha permesso di ricordare le prime ferie senza la famiglia, l’impaccio di non riuscire ad arrivare col denaro a fine vacanza, e il senso di scoperta del mondo nuovo, e di incertezza nel dover incontrare persone diverse. Per questo abbiamo chiesto alla pedagogista Cristofari se è educativo mandare i figli in vacanza da soli.
“C’è uno svezzamento dalla mammella della mamma, e un altro della seconda adolescenza. Le vacanze senza genitori sono l’ennesimo svezzamento per i ragazzi”, ha affermato Tiziana Cristofari riferendosi alla funzione delle vacanze lontani dalla famiglia. Ma è un momento che va costruito nel tempo, non dall’oggi al domani “bisogna trovare il momento più opportuno per lasciar andare i ragazzi da soli, costruendo nel tempo la possibilità che si sentano bene da soli”, ha sottolineato Cristofari, ricordando agli ascoltatori che la vacanza senza genitori è un momento di indipendenza, da costruire durante l’anno. Anche definito dalla stessa come momento di “fiducia coi figli. Bisogna costruire un forte rapporto di stima e fiducia con la famiglia. Il rapporto di stima e fiducia è sapere che mio figlio può stare da solo, e devo avere un ragazzo che sa di poter contare sulla famiglia qualunque cosa accada.” Oggi più di ieri gli adulti tendono a controllare i figli, grazie alle nuove tecnologie, per questo il momento delle vacanze senza genitori diventa sempre più spesso un oppressivo momento di controllo. “Sapere cosa fanno i figli non significa avere un figlio maturo. Se devo mantenere sempre il controllo su mio figlio, e se mio figlio deve sempre aver bisogno di me, non è aver svezzato il proprio figlio. La vacanza da soli serve per maturare.”
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