Non ha bisogno di alcun sottotitolo il messaggio che compare sulla home del sito ufficiale dell’Università Degli Studi Niccolò Cusano: “L’Università Niccolò Cusano esprime la propria solidarietà al popolo spagnolo e a quello degli altri Paesi, compreso l’Italia, colpiti dal feroce attentato terroristico. La nostra sede di Barcellona è pronta a collaborare e a dare supporto ai concittadini che ne avessero necessità“.
ATTENTATO A BARCELLONA, LE PAROLE DEL PROF.FABIO FORTUNA, MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ NICCOLO’ CUSANO
L’IMPORTANZA DEL PROGRAMMA ERASMUS
ATTENTATO A BARCELLONA: LA RIFLESSIONE DI GIOVANNI PUOTI, PRESIDE DELLA FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIVERSITA’ NICCOLO’ CUSANO
“Barcellona non è Parigi, la Rambla non è paragonabile a nessuna altra strada d’Europa perché lì, in poche centinaia di metri, sai che puoi incontrare – o colpire – tutto il mondo”. La riflessione del professor Giovanni Puoti, preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò e docente di Diritto amministrativo, parte dal parallelo con gli eventi che sconvolsero la capitale francese il 13 novembre 2015″.
“ATTACCO FINALIZZATO A COLPIRE TUTTO IL MONDO”
“Barcellona è una città che conosco molto bene, anche per i legami che abbiamo con l’università. La prima sensazione è stata di assoluto dolore per le vittime. Poi ho fatto una riflessione: dopo i fatti del Bataclan, scrissi che Parigi era stata colpita in quanto emblema della civiltà europea. Oggi la riflessione è diversa: da un lato, sembra che l’organizzazione dell’attentato sia meno strutturata rispetto a quanto avvenne a Parigi, dall’altro è come se fosse salito il livello degli obiettivi. Un attacco a Barcellona, sulla Rambla, in agosto, è un attacco finalizzato a colpire tutto il mondo, come dimostrano le nazionalità delle vittime. È come se rispetto a un deficit organizzativo dell’Isis corrispondesse ora un salto di qualità nell’individuazione del bersaglio”.
“DOVREMMO REAGIRE IN MODO SIMMETRICO”, DICE ANCORA IL PROF. GIOVANNI PUOTI
Secondo il professor Puoti, anche la risposta dovrebbe salire di livello: “Dovremmo rispondere in modo simmetrico. Se veniamo attaccati a 360 gradi, senza distinzione di Paesi, è necessario creare un fronte comune di civiltà che unisca tutti i Paesi”. E anche il mondo accademico deve fare la sua parte: “L’università ha un ruolo importante nel salvaguardare i valori essenziali della civiltà: la trasmissione di valori, prima ancora dell’insegnamento, è uno dei compiti principali dell’università”.