Non ha bisogno di alcun sottotitolo il messaggio che compare sulla home del sito ufficiale dell’Università Degli Studi Niccolò Cusano: “L’Università Niccolò Cusano esprime la propria solidarietà al popolo spagnolo e a quello degli altri Paesi, compreso l’Italia, colpiti dal feroce attentato terroristico. La nostra sede di Barcellona è pronta a collaborare e a dare supporto ai concittadini che ne avessero necessità“.

ATTENTATO A BARCELLONA, LE PAROLE DEL PROF.FABIO FORTUNA, MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ NICCOLO’ CUSANO

“L’obiettivo è sicuramente colpire l’Occidente: organizzare un attentato simile a Barcellona, in questo
momento dell’anno, con un flusso turistico notevole, può avere l’unico intento di destabilizzare la civiltà occidentale. Che reazione mi aspetto dal punto di vista politico? Su questi temi serve una maggiore coesione.  Soltanto attraverso più collaborazione è possibile rendere efficace l’attività preventiva nei confronti del terrorismo. La Francia è stata colpita più volte, così come la Germania e il Regno Unito. Ora è toccato alla Spagna ed è evidente che il pericolo incomba anche su altre nazioni tra cui, purtroppo, l’Italia. Sicuramente, l’efficienza dei nostri servizi di intelligence finora ci ha protetto da questi eventi, ma non è detto che in questo non abbia influito in parte anche la sorte.  Che ripercussioni può avere dopo quanto accaduto il turismo in Europa e a Barcellona in particolare? Per cercare di debellare questi atti è importante che la vita continui regolarmente. Sarebbe ancora più pericoloso se la vita quotidiana e i nostri viaggi ne risentissero. Il turismo subirà delle perdite in Spagna nelle prossime settimane e nei prossimi mesi ma poi credo che tornerà ai suoi livelli, proprio come è successo in Francia. Purtroppo,questo significa che ci stiamo in qualche modo “abituando” a convivere con il terrorismo. Del resto, lo dimostra anche la reazione dei mercati finanziari che il giorno dopo l’attentato hanno avuto perdite soltanto
marginali”.

L’IMPORTANZA DEL PROGRAMMA ERASMUS

Barcellona è diventata un simbolo dell’Europa unita anche grazie al programma Erasmus. Le istituzioni
universitarie come devono rispondere a questo attentato? Fabio Fortuna, economista e Magnifico Rettore dell’Università Niccolò Cusano, non ha dubbi. “Sono fermamente convinto che il compito delle istituzioni universitarie e della società in generale sia quello di cercare di attenuare le divergenze e le contrapposizioni che esistono tra questi mondi. Le università devono portare avanti il loro ruolo aggregante. Solo così permetteremo agli studenti, anche negli anni a venire, di continuare a viaggiare per il mondo con il progetto Erasmus”.

ATTENTATO A BARCELLONA: LA RIFLESSIONE DI GIOVANNI PUOTI, PRESIDE DELLA FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIVERSITA’ NICCOLO’ CUSANO

“Barcellona non è Parigi, la Rambla non è paragonabile a nessuna altra strada d’Europa perché lì, in poche centinaia di metri, sai che puoi incontrare – o colpire – tutto il mondo”. La riflessione del professor Giovanni Puoti, preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò e docente di Diritto amministrativo, parte dal parallelo con gli eventi che sconvolsero la capitale francese il 13 novembre 2015″.

“ATTACCO FINALIZZATO A COLPIRE TUTTO IL MONDO”

“Barcellona è una città che conosco molto bene, anche per i legami che abbiamo con l’università. La prima sensazione è stata di assoluto dolore per le vittime. Poi ho fatto una riflessione: dopo i fatti del Bataclan, scrissi che Parigi era stata colpita in quanto emblema della civiltà europea. Oggi la riflessione è diversa: da un lato, sembra che l’organizzazione dell’attentato sia meno strutturata rispetto a quanto avvenne a Parigi, dall’altro è come se fosse salito il livello degli obiettivi. Un attacco a Barcellona, sulla Rambla, in agosto, è un attacco finalizzato a colpire tutto il mondo, come dimostrano le nazionalità delle vittime. È come se rispetto a un deficit organizzativo dell’Isis corrispondesse ora un salto di qualità nell’individuazione del bersaglio”.

“DOVREMMO REAGIRE IN MODO SIMMETRICO”, DICE ANCORA IL PROF. GIOVANNI PUOTI

Secondo il professor Puoti, anche la risposta dovrebbe salire di livello: “Dovremmo rispondere in modo simmetrico. Se veniamo attaccati a 360 gradi, senza distinzione di Paesi, è necessario creare un fronte comune di civiltà che unisca tutti i Paesi”.  E anche il mondo accademico deve fare la sua parte:  “L’università ha un ruolo importante nel salvaguardare i valori essenziali della civiltà: la trasmissione di valori, prima ancora dell’insegnamento, è uno dei compiti principali dell’università”.