E’ la sua estate. Keita Balde Diao protagonista indiscusso del mercato. L’attaccante classe 1995 è esploso nell’ultima stagione e adesso è sul taccuino di tutti i direttori sportivi del mondo. Perché? Semplice: talento ed esplosività ne fanno un potenziale crack del calcio mondiale. 

LA STORIA DI KEITA BALDE DIAO

Che sarebbe diventato un grande calciatore lo si è sempre saputo. Solo per questi disciplinari il Barcellona accettò di farselo scippare e fu bravissima la Lazio nel portarlo sulle sponde biancocelesti del Tevere. Un anno e mezzo di Primavera, poi il salto in prima squadra. Tecnica, dribbling, buon senso del gol. Il senegalese classe 1995 ha subito stupito tutti.  Dopo aver vinto da protagonista uno scudetto primavera con la maglia della più antica società romana, realizzò il suo primo gol in Serie A contro il Parma. In quel momento è iniziata l’ascesa.

L’ESPLOSIONE E’ MERITO DI INZAGHI

La definitiva esplosione dell’attaccante nato nella cantera blaugrana è però senza dubbio merito di Simone Inzaghi. Nell’estate passata i rapporti tra la punta e la Lazio erano già logori. Il calciatore avrebbe voluto un adeguamento di contratto. Il club, impegnato su altri fronti, ha temporeggiato. Forse troppo. Così è maturato il distacco. Con Keita che non si presenta all’inizio del ritiro precampionato a luglio 2016. Sembrava ormai perso alla causa. Ma Simone Inzaghi non si è mai arreso. Lo a coccolato. L’ha inquadrato. Gestito. L’ha dosato prima (spesso facendolo entrare a partita iniziata) e sganciato poi. Quando sul finire dell’ultimo campionato l’attaccante è stato tra i protagonisti indiscussi della massima serie.

LA LAZIO AVREBBE MERITATO UNA RICONOSCENZA MAGGIORE

In tanto lo pensano. Solo le parti direttamente chiamate in causa sanno come stanno davvero le cose. Certamente il club capitolino ha accolto Keita quando ancora non era nessuno. L’ha fatto esplodere, sbocciare, spiccare il volo verso il calcio che conta. Ripagata, in parte, da gol e giocate da campione. Su tutto, della sua esperienza a Roma, si ricorderà la doppietta con cui ha deciso l’ultimo derby. Un uno-due micidiale che ha steso i giallorossi, una doppietta che nelle stracittadine, con la maglia biancoceleste, nessuno aveva mai più realizzato dai tempi di un certo Roberto Mancini.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Keita Balde Diao è un centravanti. Se non lo si fa giocare da prima punta pura, rischia di diventare un equivoco tattico. Nella fase finale del passato campionato, quando mister Inzaghi lo impiegava accanto ad Immobile, era il bomber della Nazionale a girare attorno al senegalese, non il contrario. L’ex blaugrana è potente, difende bene la palla, vede la porta, sa inserirsi negli spazi. Chi lo prende e poi lo mette a fare l’esterno, rischia seriamente di mangiarsi le mani.