Musica nei bambini, a che punto è la relazione? Abbiamo provato a rispondere alla domanda con Sara D’Andretta, pedagogista ANPE, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. “La musica accompagna lo sviluppo del bambino in maniera eccellente, già da quando il bimbo viene al mondo. Sono stati realizzati degli studi su quanto la musica di Mozart sia d’aiuto nel favorire l’ascolto nei bambini. La musica sintonizza i bambini sul piano emotivo. Questo favorisce la possibilità del genitori di farsi ascoltare. La musica libera l’espressione di un mondo interno del bambino, gli permette di seguire un ritmo, viene impiegata nell’acquisizione della letto scrittura sappiamo quanto vanno di moda queste certificazioni sulla DSA, favorisce l’acquisizione della letto scrittura. Un bambino che ascolta è un bambino che riproduce quello che ha ascoltato. Il bambino è talmente libero nelle sue forze creatrici, che impara ad attingere dalle sue emozioni”, ha affermato Sara D’Andretta, in trasmissione.
Il tema è stato scelto perché le famiglie possano educare i figli alla musica, e alle ascolto delle emozioni, e perché possano acquistare meno cellulari e più strumenti musicali. Tanto da favorire maggiore connessione al proprio mondo emotivo. “Il bambino nel fare cerca di comprendere, e capire, ed esprimersi. Nell’espressione di sé viene favorita l’espressione del mondo interno. Quanto più attingo al mondo interno, lo ricreo, lo riproduco, tanto più sono innovatore nella mia vita. Nei nidi spesso ci sono laboratori musicali. Il bambino si rilassa con l’ascolto. Non si sente solo. Sente che può agire sul mondo. Se devo tenere seduto mio figlio in uno studio medico non produco sviluppo in mio figlio. Invece di portare lo smkartphone consilio un piccolo lettore musicale e far cantare i figli. L’arte è un mediatore emotivo. Ci sono tantissime scuole di arte terapia. L’arte ha il potere di passare per il cuore e non per la mente”, ha aggiunto l’esperta.
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