Rivelazioni importanti sono state fatte a Radio Cusano Campus, la Radio dell’Università Niccolò Cusano, dall’avvocato Fabio Anselmo legale della famiglia di Donato Bergamini detto Denis. II 19 novembre 1989, l’ex calciatore del Cosenza fu trovato morto sotto un camion sulla SS 106 Jonica. Dopo 28 anni viene esclusa l’ipotesi del suicidio e si indaga per omicidio. Indagati: l’ex fidanzata di Denis, Isabella Internò, e il camionista Raffaele Pisano. Già in passato i due erano finiti al centro di due distinti procedimenti, poi archiviati. Si trattò di un delitto passionale a causa del rifiuto di Bergamini di sposare Isabella rimasta incinta a 16 anni?

L’intervento dell’avvocato Anselmo a “La Storia Oscura” per il ciclo “Storia del Crimine e della Criminologia”. Dopo la riapertura delle indagini e la riesumazione della salma, sono emersi particolari importanti dai nuovi esami autoptici effettuati sul corpo. Li ha svelati al microfono del nostro Fabio Camillacci, il legale della famiglia Bergamini: “Dopo la riesumazione –ha detto l’avvocato Fabio Anselmo- la salma di Denis ha già iniziato a parlarci, perché il corpo nonostante siano passati 28 anni è in buone condizioni. Abbiamo avuto conferme sul fatto che sicuramente non si trattò di un incidente o di un suicidio: Denis Bergamini fu ucciso e chi lo uccise simulò un incidente stradale.

“Una vicenda inquietante”. L’avvocato Anselmo ai microfoni di Radio Cusano Campus ha aggiunto: “Gli accertamenti sul corpo proseguono e noi vigileremo attentamente sugli esami e staremo molto attenti sui successivi sviluppi, perché abbiamo capito che sull’omicidio di Denis si sono innescate logiche inquietanti. Aggiungo che dai primi accertamenti emerge che solo una parte del corpo di Denis, il bacino, è devastata, il resto è integro: questo significa che il corpo è stato sormontato lentamente dal camion e poi è stata fatta evidentemente una manovra di leggera sterzata sopra il bacino e successivamente il camion è arretrato; ecco perché non si può assolutamente parlare di investimento”.

“Complimenti al nuovo procuratore”. Il legale della famiglia Bergamini ha concluso facendo riferimento all’attualità e a quanto successo in passato: “Riteniamo che quando è successo ciò che ho descritto prima, Bergamini fosse già morto o comunque agonizzante. Mi sento quindi di poter dire che siamo vicini alla verità, anche perché oggi, finalmente, da parte della Procura di Castrovillari e del procuratore Eugenio Facicolla, c’è la volontà di arrivare alla verità, una volontà che non c’è mai stata prima”.