Racing Line. Torna come tutti i Giovedì all’interno di Open Day la nuovissima rubrica tutta dedicata ai motori, Racing Line. Nella terza puntata abbiamo continuato con il racconto della genesi del nostro Unicusano kart, abbiamo inoltre approfondito il tema delle auto elettriche, realtà che si sta affermando sul mercato.
“Racing Line atto terzo, continuiamo Edoardo a raccontare la storia del nostro go kart che ora sfoggia una bellissima livrea da Formula 1! Riprendiamo da dove avevamo lasciato nella puntata scorsa.”
“Nella puntata scorsa di Racing Line ci siamo lasciati parlando del grande lavoro sulle piastre motore e di come il telaio sia modulabile a seconda delle esigenze. Oggi parleremo dell’allestimento del nostro laboratorio di meccanica, avevamo molte attrezzature a disposizione fin dall’inizio, due stupendi banchi da lavoro in acciaio, una cassetta Beta che è il sogno di tutti gli smanettoni come me e persino due morse! Non penso di aver mai visto un laboratorio con ben due morse. Inoltre abbiamo tutte le dotazioni di sicurezza e diversi macchinari come un trapano a colonna, frullini, mole ma mancava il giocattolo per eccellenza; la saldatrice! Su questo componente ho scelto di non lesinare, ho acquistato una saldatrice di tipo Mig elettrodo di alto amperaggio. Questo mi permette di saldare anche spessori elevati che è indispensabile ai fini del progetto. Ho scelto poi una bobola di Argon per la saldatura a filo, si può infatti scegliere tra filo animato o bombola di gas inerte come nel mio caso.
“La storia di questo kart non è solo la storia del kart in se ma anche di ogni strumento che hai utilizzato, che hai dovuto cercare, capire come trovarlo e quanto spendere”
“Esattamente, gli attrezzi sono una parte fondamentale in un progetto cosi complesso come la nascita di un prototipo. Ho quindi parlato con moltissimi fornitori per trovare tutti i materiali che mi occorrevano. Ecco una cosa che realmente mi ha dato questo go kart è l’abilità di parlare con i fornitori, capire come ottenere cosa da chi, è qualcosa di estraneo all’ingegneria classica ed è solo grazie agli investimenti che l’università ha messo in campo per me studente che ho appreso tutto questo. Queste abilità sono fondamentali nel mondo del lavoro, è uno step in più che l’università ci permette di raggiungere, ho fatto un’esperienza quasi lavorativa. Avevo un budget e delle tempistiche da rispettare e ho avuto anche grande appoggio dai professori durante questi sette mesi, dicevamo nella scorsa puntata della fantastica idea delle piastre suggerita dal professor Panciroli. Ma anche il grande lavoro dietro le quinte del professor Giannini, che ha ottimi consigli che ho seguito per ultimare il kart, il lavoro dei professori è fondamentale come sempre nel nostro percorso formativo.
“Parliamo ora delle auto elettriche, Volkswagen ha da poco presentato un nuovo modello di auto elettrica che si dice costerà meno di 6000 dollari rispetto alla concorrenza, tu cosa ne pensi di queste auto elettriche?”
“L’auto elettrica è evidentemente il futuro dell’automobile, affermare il contrario significa mettere la testa sotto la sabbia. Lo scopo principale dell’elettrico è ridurre le emissioni inquinanti per salvare il pianeta. Ci sono però alcuni vizi di forma che i costruttori ovviamente tralasciano. Quando si parla di inquinamento bisogna tenere conto di tutto il ciclo di vita dell’automobile, anche la sua produzione. Produrre una batteria di un auto elettrica inquina molto! Si dice che la batteria di una Prius inquini come per la produzione di una Land Rover Discovery. Inoltre l’energia elettrica utilizzata per ricaricare le batterie di queste auto viene ancora per lo più da fonti fossili. Le statistiche in Italia parlano chiaro, il nostro parco impianti elettrici è composto per la maggior parte da cicli combinati turbogas-vapore, quindi stiamo spendendo combustibile fossile per produrre energia elettrica. Risolti questi due problemi principali le auto elettriche hanno veramente un senso. Non mi piace invece l’ibrido, questa tecnologia ponte, non ha molto senso se non quello di arricchire le case costruttrici, basti vedere il fatturato di Toyota. La mia idea di futuro dell’auto è racchiusa in una frase del famoso presentatore Jay Leno: Domani faremo con le auto a combustibile ciò che io faccio con la mia auto da collezione a vapore, durante la settimana utilizzeremo l’elettrico che è una tecnologia più avanzata, mentre il fine settimana per divertirci useremo le auto a motore che tanto amiamo”.
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