Smartphone in classe, il Miur approva l’uso del cellulare durante le lezioni, e fa sapere che dal 15 settembre verranno riviste le indicazioni nazionali attraverso un gruppo di lavoro che interverrà su cosa gli studenti apprendono a scuola. La rete non ha risposto all’unanimità, come in altre circostanze, ma più d’un genitore si è detto sfavorevole alla novità. Studiare col cellulare, apprendere attraverso lo smartphone “riduce l’apprendimento in profondità rimanendo sempre in un apprendimento di superficie, perché anziché sostenuta è fluida”, afferma Stefano Mazzoni a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
Sarebbero svariate ricerche scientifiche a dimostrare che coloro che studiano sul vecchio libro di carta mantengono le nozioni apprese più a lungo, mentre coloro che fanno la stessa cosa attraverso la rete dimenticano più in fretta. “La nuove tecnologie danno apprendimento di superficie. Il nostro cervello apprende e immagazzina in modo diverso le nozioni apprese in modo tradizionale o innovativo. Il nostro cervello scarta tutto quello che è apprendimento di superficie durante un breve lasso temporale e mantiene le informazioni che sono state prese durante “una attenzione sostenuta”, ovvero attraverso scrittura e la lettura su libri di carta e dimostrano come chi legge e approfondisce su libri di carta mantiene un ricordo a lungo termine”, aggiunge Mazzoni in trasmissione, sottolineando di aver avuto modo di verificarlo durante i momenti di sensibilizzazione svolti nelle scuole su questi temi, dove spesso gli studenti più bravi sono quelli che non hanno o hanno avuto il cellulare più avanti nel tempo dei rispettivi compagni di classe. Sarebbe definito ‘fluido’ l’apprendimento dei ragazzi attraverso la rete, ovvero superficiale. Vari esperti tra cui Manfred Spitzer hanno studiato la correlazione inversamente proporzionale tra introduzione massiva della tecnologia e apprendimento. “In più di sedici anni di osservazione gli istituti scolastici europei che hanno ridotto l’uso delle tecnologie, fino ad eliminare le lavagna interattiva multimediale, la media scolastica di oltre cinquemila studenti è aumentata sensibilmente di oltre mezzo voto scolastico. Altri studi hanno verificato come prendendo gli studenti, dividendoli in cinque gruppi, dai più brillanti ai peggiori e valutando quanto la tecnologia impatta sulle loro performance si studio, si è notato che l’introduzione dello smartphone non ha pressoché variato le performance, ha invece ridotto di oltre il 30% quelle degli studenti con voti già scadenti”, ha aggiunto l’esperto durante l’intervista. E allora, se l’idea è errata, come collochiamo nella vita degli studenti l’uso della rete? Qual è il vantaggio, secondo voi, di poter navigare in internet?
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