Womens’ Fiction Festival, la tredicesima edizione della rassegna internazionale di letteratura femminile, torna a Matera dal 28 al 30 settembre 2017. Si dibatterà di equilibri. Ogni anno viene scelto un tema diverso intorno al quale ruotano gli incontri. “Ci piaceva quel plurale e quel trattino nel mezzo, il fatto che un tema di così forte attualità avesse al centro la parola libri. Noi vogliamo indagare la contemporaneità, cioè i libri, la lettura, gli scrittori”, ha affermato Giuditta Casale, organizzatrice del Womens’ Fiction Festival a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. 

La rassegna una “un unicum” al suo interno, come la Pasotto stesso ha avuto modo di affermare durante l’intervento. Il congresso è il momento in cui “aspiranti scrittrici avranno modo di dibattere con grandi personalità internazionali del mondo dell’editoria”, ha sottolineato Giuditta, specificando anche alcuni nomi di rilievo, presenti alla tredicesima edizione del Womens’ Fiction Festival. La kermesse è incorniciata nella suggestiva location dei Sassi di Matera, che non ha più bisogno di presentazioni. Il tema della “genitorialità sarà un filo, tra i tanti, in equilibrio. Gli incontri con gli autori cominceranno il 28 settembre con Teresa Ciabatti, e il romanzo “La più amata” concentrato sul rapporto padre – figli alla ricerca di nuovi equilibri, tra la finzione e l’autobiografia. Ma anche l’incontro con Laura Calosso, “La stoffa delle donne”, in cui la fuga della protagonista, la madre di due adolescenti sarà il motivo per guardare con distacco al ruolo di madre nel senso più profondo. Si potrebbe tracciare un filo perché anche il 29 settembre avremo due romanzi che abbiamo voluto mettere a confronto, per la forza con cui la violenza e l’abuso domestico vengono indagate, con uno sguardo capace di suggerire nuovi equilibri fondamentali, in cui la figura dei genitori risalta nelle sue ambigue valenze”, ha ribadito una delle organizzatrici del Womens’ Fiction Festival, invitando curiosi e nuovi talenti a prendere parte al più grande dei regali che il mondo della cultura di genere potesse ricevere.

Ascolta qui l’intervista integrale