Racing Line torna come tutti i giovedì all’interno di Open Day, la nuovissima rubrica tutta dedicata ai motori. Nella seconda puntata abbiamo continuato a raccontare la genesi dell’Unicusano kart per finire con l’llustrarvi con un occhio critico i rilanci dei marchi storici, in particolare Alfa Romeo ed Alpine.

 

Edoardo abbiamo finalmente sentito i primi vagiti del kart Unicusano! Avete anche realizzato un video a testimonianza dell’evento che potete trovare sui nostri social cosi come tutti i passi avanti del go kart. Non è stato facile farlo partire ma alla fine ci siete riusciti Edoardo, ma adesso dicci come va questo go kart?

 

“Il kart finalmente si è acceso! Il motore si è emozionato all’inizio ma poi con qualche step di carburazione siamo riusciti a farlo partire e finalmente abbiamo fatto il battesimo del fuoco al nostro go kart. Il mezzo và veramente, veramente forte; considerando che il motore è in fase di rodaggio è un vero missile. Lo abbiamo provato qui nel parcheggio dell’ateneo Unicusano, avevo della paura iniziale che le prestazioni non fossero all’altezza dei miei desideri ma appena ho spinto sul gas la soddisfazione è arrivata! Il nostro go kart ha tutte le carte in regola per dare battaglia in pista, la compostezza dell’assetto, la durezza e precisione di tutti i comandi ed il motore che spinge in maniera incredibile.”

 

Dunque le attese sono state mantenute, adesso ci saranno dei passi in avanti fino alla prova finale in pista. Da quel famoso power point da cui siete partiti ne avete fatta di strada, oggi Edoardo ci racconterai la genesi del kart!

 

“Facciamo un salto indietro nel tempo, siamo a Settembre 2016, dopo 4 mesi di preparazione in cui ho elaborato il progetto mi presento del mio professore di meccanica, Oliviero Giannini con in mano il famoso power point. Lui si interessa subito ed aspettiamo il contatto con l’amministrazione. Dopo un po’ arriva l’appuntamento con il dottor Ranucci e qui c’è un aneddoto divertente. Entriamo nel suo ufficio e la prima domanda secca che faccio è se ha conoscenze sul mondo dei kart e del motorsport. Lui non risponde ma mi indica la parete con un dito. Io non capendo mi giro verso il muro dove vedo un suo quadro con una foto del trofeo Renault Megan Cup esordendo “Qualcosa più di un kart!” La fortuna aveva girato a mio favore. Inoltre il budget non solo è stato approvato ma è stato ritoccato in positivo per permetterci ci acquistare un telaio migliore. Dopo aver ottenuto i fondi necessari mi sono attaccato al telefono come un manager, i primi acquisti sono stati telaio e motore. Per il telaio abbiamo trovato un bellissimo KZ Zanardi del 2010 un telaio da mondiale, una scoperta fantastica ed al prezzo giusto. Per il motore invece la YX produce varie versioni del suo quattro tempi. Ovviamente non potevo non scegliere la versione più pepata con 18 cavalli e piattelli delle valvole in ergal.”

 

Ovviamente a noi piacciono i mezzi veloci, una volta che hai ottenuto il budget cosa è successo?

 

“Sono andato a prendere il telaio e l’ho portato nel laboratorio con il carrello, ricordo ancora le facce della gente che ci guardava entrare nell’università con questo telaio in mano. Il primo step una volta messo i pezzi sul banco da lavoro è stato vedere se il motore effettivamente entrava nella sua sede. Avevo fatto dei calcoli durante la fase preparatoria ma sbagliare quel calcolo voleva dire quasi sicuramente vanificare il progetto. Con le goccioline di sudore freddo nella fronte abbiamo appoggiato il motore è fortunatamente entrava di appena pochi centimetri. E’ stato uno dei miei primissimi sorrisi all’interno del laboratorio. Abbiamo cosi cominciato la vera fase di progettazione, in cui ho studiato l’ancoraggio del motore al kart. Qui è venuto in mio aiuto il professor Panciroli che mi ha dato un’ottima idea, non solo creare un telaio adatto al mio motore ma una vera e propria piattaforma modulabile. Abbiamo quindi creato un insieme di collari e piastre che si possono imbullonare. Se si vuole cambiare motore basta semplicemente creare delle piastre sagomate ed imbullonarle ai collare già esistenti. Gli studenti che verranno dopo di me in questo modo potranno creare il loro go kart sfruttando il nostro telaio con varie alternative di motore”

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