La crisi dell’intera filiera del mondo dell’istruzione e della formazione italiana, un malcontento trasversale che interessa e coinvolge il maestro elementare e il docente universitario, il professore della scuola primaria e secondaria, i presidi e gli studenti. Per analizzare la situazione attuale Radio Cusano campus ha raggiunto il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Ferri, da sempre attento alle questioni relative al mondo dell’istruzione e della formazione.
Sottosegretario Ferri, come si è giunti alla situazione attuale, con un malcontento trasversale che coinvolge l’intero panorama della formazione in Italia?
“Intanto voglio premettere una cosa, proprio per non rischiare di darla per scontata. Come genitore e come rappresentante delle istituzioni mi sento di ringraziare tutti gli insegnanti italiani e la scuola più in generale. Dalle elementari all’università abbiamo insegnanti eccellenti che contribuiscono quotidianamente alla formazione dei nostri giovani. Il malcontento di cui parla è reale e credo si generi anche perché agli insegnanti non viene riconosciuta tanta parte del loro lavoro, quella che svolgono oltre l’orario canonico e magari fuori dalle mura istituzionali della scuola. Sto parlando di attività consuete per un docente, che rientrano tra i doveri professionali ma spesso non sono ritenuti tali: organizzare una gita scolastica, correggere i compiti in classe, preparare la lezione del giorno dopo. Sulla base di tutto questo ritengo giusto ascoltare le istanze degli insegnanti e aprire un tavolo di confronto per cercare di trovare un punto d’intesa, lavoro che sta facendo in questi mesi la Ministra Valeria Fedeli. Tutti noi abbiamo interesse a valorizzare il ruolo e il lavoro dell’insegnate perché avere un professore motivato, appassionato e coinvolto in ciò che fa, ha ricadute positive sui ragazzi che con lui lavorano giorno dopo giorno. E non c’è nulla di più contagioso dell’entusiasmo, soprattutto quando dall’altra parte della cattedra troviamo giovani studenti che vanno prima di ogni cosa coinvolti e motivati”.
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