Parte all’interno di Open Day la nuova rubrica interamente dedicata ai motori, Racing Line. Un viaggio settimanale tra auto e moto, classiche e moderne, partendo dai laboratori di meccanica dell’Università Niccolò Cusano per toccare qualunque piega del mondo dei motori. Nel primo appuntamento di Racing Line: dal kart dell’Unicusano alle auto d’epoca a carburatori che possiedono una vera e propria anima! Protagonista assoluto di questo spazio Edoardo Bachis, studente di Ingegneria al terzo anno con la laurea come prossimo obiettivo.

Edoardo partiamo con questa nuova rubrica, che attiene molto alla tua passione ai tuoi interessi, ma anche al tuo futuro perché tu lo stai costruendo proprio qui, all’interno della nostra facoltà di ingegneria, all’interno del nostro laboratorio di ingegneria, dove lavori alacremente ogni giorno! Che cosa fai?”

“Io dentro al laboratorio sto costruendo quello che per me è un sogno, oggi vi racconterò la mia esperienza all’interno dell’università e quello che facciamo dentro al laboratorio di meccanica. Abbiamo deciso di aprire questo spazio chiamato Racing line, all’interno di Open Day, e faremo un viaggio insieme all’interno del mondo dei motori, toccheremo qualunque aspetto. Due e quattro ruote, vintage e custom cercheremo di infiammare gli appassionati dei motori dalla A alla Z”

Parlaci di te, come è iniziato il tuo percorso all’UniCusano e a che punto ti trovi?

“Io mi sono presentato qui all’inizio del terzo anno per studiare ingegneria meccanica e spero vivamente di laurearmi a luglio. Ancora ricordo quando, eravamo a settembre, mi sono proposto con un power point. Sono andato dal mio professore di meccanica e gli ho portato un progetto, Unicusano kart. Il go kart è la base del motorsport, tutti i piloti iniziano facendo go kart. In tutto questo però c’è un piccolo intoppo. Per correre serve un budget molto, molto alto. Parliamo per un campionato italiano di 50000€/anno una cifra spropositata. Quello che ho voluto fare io è creare un go kart eco sostenibile, sia dal punto di vista monetario sia dal punto di vista ambientale perché inquina di meno”.

Come ci siete riusciti?

Abbiamo semplicemente tolto il vecchio motore dal go kart ed abbiamo costruito il go kart intorno ad un nuovo motore, un motore di derivazione motociclistica, un 185cc quattro tempi. Quello che è successo dopo è assolutamente straordinario perché sono andato a parlare con l’amministrazione dell’università che subito si è interessata al progetto, non mi aspettavo questo riscontro, ed è incredibile come l’università creda veramente nei propri studenti io non immaginavo questo interesse l’ho capito veramente quando mi hanno dato il budget ed il laboratorio. Pensate che il laboratorio di meccanica è stato allestito seguendo anche le mie direttive. E’ incredibile pensare che uno studente ha questa centralità all’interno dell’università”

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