Foto al processo Bossetti? Non è che un nuovo elemento di una storia complessa e lunga che ci ha già regalato molti colpi di scena e molti altri ce ne regalerà. Che sia un tassello importante o solo un battito d’ali di farfalla lo dirà la storia ma, intanto, lo dice, nella sua personale opinione, Ezio Denti, uno dei consulenti del pool difensivo di Massimo Giuseppe Bossetti, che è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” con Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus. A commento del processo d’appello al muratore di Mapello, il consulente ha parlato di Silvia Brena, insegnante di Yara Gambirasio e non solo. Ecco cos’ha detto in diretta sulla radio dell’università Niccolò Cusano.

La foto al processo Bossetti sarà utile o no? Ha una sua idea (forte) in merito Ezio Denti, uno dei consulenti del pool difensivo di Massimo Giuseppe Bossetti, e l’ha espressa on-air su Radio Cusano Campus. Ecco i passaggi clou della sua intervista:

Sulla figura della Brena:

“Indipendentemente dalle responsabilità che può avere, non è stata presa in considerazione. Per questo mi sono sempre concentrato sul delitto in ambito giovanile. Quel dna della Brena è chiarissimo sulla manica di Yara. Non è stata presa in considerazione perché la Brena dichiarò che si trovava a Ponte San Pietro e che il fratello era andata a prenderla. Quest’ultimo invece non si era mai mosso da dove era. La Procura intervenne con le intercettazioni ambientali ma non estrapolando due sms tra la Brena e il fratello che poi sono risultati cancellati”.

Sul fatto che è stato contattato il luminare Peter Gill, un punto di riferimento in genetica forense:

“Siamo riusciti a dimostrare quante balle sono state dette. Gill è un grande luminare. Noi siamo stati bravi a chiedergli un parere. Ha detto una cosa interessante. È impensabile, indipendentemente dalle anomalie riscontrate, che quelle tracce possano resistere dopo 5 o 6 settimane su un tessuto o un corpo esposto alle intemperie”.

Sulla discussione intorno alla foto prodotta dalla difesa secondo la quale il corpo di Yara Gambirasio, un mese prima del ritrovamento, non si trovava sul campo di Chignolo d’Isola:

“La foto al processo Bossetti? Abbiamo voluto produrla perché sapevamo che ce l’aveva anche la Procura. Li abbiamo stuzzicati e colpiti nel fianco. Guarda caso, dopo la pausa della prima parte dell’udienza, sono entrati con le stesse foto in mano. Quella foto la Procura l’aveva e non ne ha mai parlato. Credo che qualcosa sia stato nascosto. Non voglio fare allusioni. Perché, però, non ci hanno mai messo nelle condizioni di lavorare ad armi pari? Perché non abbiamo potuto visionare reperti, telecamere e documentazioni? Qualcosa non quadra e gli italiani se lo stanno chiedendo. Abbiamo un uomo in galera che non c’entra nulla. Bossetti non ha nulla a che fare con questo omicidio, lo dicono le carte”.

ASCOLTA QUI IL PODCAST DELL’INTERVISTA DI DENTI SULLA FOTO DEL PROCESSO BOSSETTI