Ogni tanto in rete parte un nuovo trend. Il percorso è sempre lo stesso: inizia sotto traccia, poi pian piano prende piede tra gli opinion-leader e, alla fine, arriva alle celebrità che, grazie alle loro potenzialità comunicative e al bacino d’utenza a cui si rivolgono, trasformano il tutto in status quo. Non si esime da questa strada la moda del Watermelon Dress. Tecnicamente si tratta di farsi ritrarre vestiti da… cocomeri. Strano? Sì ma non più di tanti altri che ci hanno allietato le giornate e le bacheche nei mesi addietro. Cerchiamo di scoprirne di più anche su questa novità facendo il punto della situazione ma anche collegando il tutto ad un contesto più ampio e serio. Curiosi? Siete nerd… ed è molto bello.

Estate 2017: estate dei Thegiornalisti nelle radio, di Spider-man nei cinema e della moda del Watermelon Dress sul web. Cioè? Un modo creativo per scoprire come godere della frutta durante i mesi più caldi dell’anno. Premesso che arriva dal Giappone e quindi è folle, si tratta di “indossare” una fetta di anguria a forma di abito. Fa ridere, è virale e piace ai vip… come dimostra lo scatto di Emma delle Spice Girl. che vi riportiamo nell’articolo.

Ovviamente il social network del Watermelon Dress è Instagram perché là si usano al meglio le fotografie ma sta spopolando anche su Facebook e Twitter.

Il successo di Icebucketchallenge

La moda del Watermelon Dress non è una cattedrale nel deserto. Si inserisce in un filone di questo tipo molto lungo. Il capitolo precedente era il successo dell’Icebucketchallenge. Cos’era? Era una campagna virale lanciata dalla ALS Association (Associazione statunitense contro la SLA) con l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sclerosi laterale amiotrofica e di stimolare le donazioni per la ricerca.

Come funziona l’Ice Bucket? Una persona nominata viene filmata mentre si versa o gli viene versato un secchio d’acqua sulla testa. Subito dopo invita, nominandole, altre persone per fare lo stesso. I partecipanti designati entro 24 ore devono rispondere alla nomination e fare una donazione alle Associazioni di malati di SLA e loro familiari per sostenere la ricerca.

I numeri della moda del secchio d’acqua fredda in testa sono stati interessanti. Il fenomeno si è diffuso in modo virale sui social media nei mesi di luglio e agosto 2014. Sono stati raccolti 115 milioni di dollari.

Come funzionano le storie di Instagram

Quello che funziona si copia. Magari lo si migliora pure ma, di base, lo si copia. Lo dimostra la grande novità di Instagram che prende l’idea da Snapchat e la fa sua. Capire come funzionano le storie vi aiuterà ad usare una funzione che tutti i giovani si stanno godendo in questo momento.

La premessa è che ogni storia dura 24 ore e poi si cancella. Può essere video o fotografica. Una tra le migliori caratteristiche delle histories del social network delle foto è che potete editare il contenuto aggiungendo testo, emoticon ed ogni sorta di modifica grafica (dal bianco e nero fino ai filtri più complessi).

La visibilità di una storia è personalizzabile. Decidete voi a chi farla vedere ma anche chi escludere tra gli utenti che vi seguono. I commenti che vi arriveranno, e a cui potrete rispondere, saranno un prezioso termometro di quanto stia interessando il vostro lavoro.

Il pericolo del cyberbullismo sul web

Conoscere quello che c’è da dietro alla moda  del Watermelon Dress non è solo questione di essere collegati ai trend del momento ma anche ai possibili mali di questo millennio. Siamo in mezzo ad un vero e proprio pericolo del cyberbullismo sul web che riguarda i nostri figli. Non mettere la testa sotto la sabbia è il primo passo per proteggere i nostri ragazzi.

Ricordiamoci che condividere interessi e divertimenti coi giovani è la base di una buona comunicazione e la comunicazione è l’unico mezzo per cogliere eventuali segnali di richiesta di aiuto. Usate la leggerezza di queste fotografia divertenti per capire sempre di più il mondo dei teenagers e il modo in cui esso declina i social network. Usatela per far capire ai più deboli che voi ci siete comunque e sempre.

Se poi questo problema vi sta a cuore davvero e volete fare di più, esiste una formazione post laurea contro i bulli che Unicusano offre nel “Master I livello in Bullismo e cyberbullismo: studi e tecniche di intervento e prevenzione“. 1500 ore complessive di lezione che vi trasferiranno il know-how di come supportare fattivamente l’Italia in questo problema sempre più dilagante.

Saper gestire i social network

Che sia una piacevole e divertente moda o una fonte di pericolo, è indubbio che sia importante per genitori e docenti imparare a saper gestire i social network. Si imparano sul campo, aprendosi profili veri e fake ovunque e testando contenuti e campagna, e si impara anche con corsi.

I corsi online di gestione dei social network sono molti e di vario prezzo. Per avere una prima importante infarinatura consigliamo di seguirli. Poi seguite le case-histories che più sono in linea con gli obiettivi che volete raggiungere.