Avvocato Tambuscio su tortura a ruota libera. Perché l’argomento è tra i più discussi del momento e lui è uno dei legali che ha difeso i manifestanti picchiati all’interno della scuola Diaz durante il G8 di Genova. Forte di questa esperienza lavorativa, ma non solo, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia”, condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, per commentare proprio la legge sul reato di tortura, recentemente approvata. Ecco c’ha detto in diretta sull’emittente dell’università Niccolò Cusano Campus.

Perché l’Avvocato Tambuscio su tortura? Perché è uno che ha difeso le persone picchiate durante i fatti di G8 alla scuola Diaz e quindi perché ha una voce in capitolo su questo dibattito sulla legge sulla tortura. Ecco i passaggio chiave delle sue dichiarazioni on-air su Radio Cusano Campus:

Su cosa accade ora:

“Bisognerà vedere l’applicazione concreta fatta dai tribunali. Di sicuro il testo di legge non coincide con quella che è la definizione di tortura data dalla Convenzione delle Nazioni Unite, ovvero un reato che può essere commesso solo da pubblici ufficiali. Nel nostro caso si estende a tutti per una pressione delle forze di polizia che non volevano una legge che sembrasse diretta contro di loro”.

Sulla papabile maggiore estensione del reato:

“Il problema sarà il contrario. Atti di violenza commessi da privati ce ne sono tantissimi. I tribunali avranno il problema di restringere l’applicazione. Qualsiasi cittadino che commette atti di violenza reiterati verrà incriminato per tortura con pene molto alte”. Il secondo problema – continua Tambuscio – è che nella legge viene richiesta una reiterazione di condotte. Anche questo la Convenzione non lo prevede, un unico atto violento in realtà diviene tortura. La nostra legge vuole una reiterazione. Alla Diaz, ad esempio, non c’è stata reiterazione. Ci sono stati 5 minuti di botte date in un unico lasso di tempo, senza interruzioni. Con questa legge, si sarebbe potuto sostenere che non c’era reiterazione di condotte”.

Su altri possibili problemi in arrivo:

“ La vittima deve essere in una condizione di privazione della libertà personale o in situazione di minorata difesa. È un altro elemento che nella Convenzione non è previsto. Ricordo che la Corte Europea aveva condannato la Turchia perché forze dell’ordine picchiarono dei cittadini durante una manifestazione. Quei manifestanti non erano privati della libertà ma ci fu comunque tortura. Alla Diaz, ad esempio, le persone non erano private della libertà perché vennero arrestate dopo essere state picchiate”. Come mai allora anche le forze dell’ordine sono scontente? “I condannati della Diaz sono tutti in servizio, soprattutto quelli condannati e poi prescritti. La responsabilità è stata confermata anche in Cassazione ma, per quello che mi risulta, non hanno avuto neanche un giorno di sospensione. È chiaro che chi è abituato a questo trattamento non gradisce neanche questa legge”.

ASCOLTA QUI IL PODCAST DELL’INTERVISTA DELL’AVVOCATO TAMBUSCIO SU TORTURA