Pietro Ichino e lo sciopero. Viene spesso come ospite il Senatore, membro del PD ma, soprattutto, preparato e piacevole Giuslavorista che ha il dono di spiegare ai nostri ascoltatori in modo semplice anche tempi apparentemente complessi. Lo fa anche oggi sullo sciopero nazionale dei trasporti. In che circostanza? Durante il suo intervento ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto di illuminante il politico su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.
Pietro Ichino e lo sciopero nazionale sui trasporti? Ha un suo personale punto di vista il Giuslavorista e lo espone, come sempre in modo educato e colto, in diretta su Radio Cusano Campus. Ecco i passaggi chiave della sua intervista on air:
Sullo sciopero dei trasporti:
“Lo sciopero è un diritto, ma come tutti i diritti se non viene regolato e si consente che venga largamente abusato, lo si mette a rischio -ha affermato Ichino-. Il modo migliore per difendere i diritti dei lavoratori è impedirne l’abuso, lo diceva anche Di Vittorio. In settori come quelli dei trasporti e della raccolta dei rifiuti è necessario introdurre un principio di democrazia sindacale, perché non è pensabile che un intero settore, un’intera azienda venga bloccata anche da una minoranza, rappresentata da una piccola sigla sindacale, basta un sindacatino per bloccare tutto. Questi scioperi creano un danno all’economia nazionale, perché nei giorni di sciopero non vengono fatti incontri anche di natura commerciale, non vengono organizzati congressi”.
Sul peso di questo diritto sull’economia di tutti:
“Questi scioperi sono come delle tasse imposte all’economia nazionale. Nei settori pubblici municipali lo sciopero è solo contro la cittadinanza , per l’azienda è una boccata d’ossigeno perché si risparmia sugli stipendi, si risparmia sul carburante e sull’usura dei mezzi. Si azzerano i costi, ma non si azzera il contributo pubblico. A ricevere il danno è solo la cittadinanza. Bloccare la città per un giornata ha un costo cento volte superiore a quello della vertenza, bisogna tutelare la parte debole della cittadinanza che non capisce il senso di questi scioperi continui”.
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