Adozioni internazionali, elogio alla bellezza di un’esperienza arricchente. E’ l’unica definizione possibile ad un diario ironico, che raccoglie nove mesi, attraverso il quale – Alessandra – mamma coraggiosa ha voluto raccontato la sua storia, ad amici e parenti in internet. “Ho sempre avuto un diario, ho sempre scritto, quando sono arrivati loro (riferendosi a Veronica e Martin, i figli adottivi, arrivati dalla Bulgaria) è diventato un’esigenza. Raccontavo tutte le sere ad amici e parenti cosa succedeva. Addirittura se non mi leggevano mi chiamavano per sapere”, afferma Alessandra Papoff a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
“Ai figli bisogna far capire che dalla famiglia si prende e si dà”, sottolinea dopo poco in radio l’autrice, entusiasta di aver portate a termine un’esperienza che allontana molte famiglie. Le adozioni internazionali sono in crisi, per il denaro che viene richiesto, e per il tempo che è necessario spendere per portare a buon fine un iter. “Mamma all’improvviso”, è l’elogio che mancava ad un sistema diffamato dai media e dalla politica. Ormai vengono prima le difficoltà che le adozioni internazionali causano, e poi il desiderio di concretizzare l’idea. Il libro trasuda belle energie, positività. La mamma, seppure cinquantenne, insegna alle lettrici che la maternità è sempre possibile, anche quando le occasioni sembrano terminate, e la porta della felicità sembra non volersi aprire. “Anche per educazione sono sempre stata a vivere le cose in maniera diretta. E’ stata una faticaccia tremenda, soprattutto i primi tempi. Stendevo i panni e piangevo, e pensavo oddio sarà così tutta la mia vita?”, racconta Alessandra riferendosi ai primi tempi in cui i ragazzi sono arrivati a casa. Ora “procede benissimo, sono stati ben cresciuti, bene educati, sono ragazzi di buoni sentimenti”, aggiunge dopo in radio, parlando entusiasta dei ragazzi. “Non è bene abituare i bambini ad avere troppe cose. Devono avere tutto gradualmente”, sottolinea qualche minuto dopo. Nel giorno dell’open day Ai. Bi. parlare citare una storia felice, quale quella di Alessandra è, è un bel regalo! E un incentivo agli indecisi a portare avanti percorsi che danno belle gioie.
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