Pit stop per bambini in Italia ce ne sono a migliaia, e “sono dislocati prevalentemente nelle grandi città, ne abbiamo scovati 3.200. Ci piace dire che è possibile che ce ne siano tanti altri ma che non abbiamo ancora trovato. O le informazioni sono frammentate, o non sono conosciuti”, dice Valeria Miccolis neomamma, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. Il tema delle città per famiglie è a noi caro. Per questo esploriamo luoghi, metropoli, meridionali o settentrionali che siano. Vorremmo sapere se una sensibilità nei confronti delle famiglie esiste, se la politica, a prescindere dal colore, ha intenzione di prendersi cura delle donne, e quindi del prossimo. La missione non è semplice e il fatto che se ne parli è d’aiuto. Qualche idea brillante, che dimostra che sperare in un futuro buono è possibile, arriva dal basso, da mamme in difficoltà nelle prime settimane del puerperio, che si sono trovate ad affrontare il cambio del cambio del pannolino. Valeria, infatti, ha ideato la app Baby Pit Stoppers per aiutare tate, nonni, papà, e chiunque ritenesse a scovare luoghi accoglienti dove è possibile scaldare pappe, usufruire di fasciatoi e appostarsi coi pupi.
“Attraverso una web app è possibile trovarne ovunque, in tempo reale. Si tratta di spazi dove allattare, cambiare il bambino, o scaldare una pappa. Cercando di accedere agevolmente nel locale col passeggino. Ogni mamma, papà, nonno, tata può consultarla con un tablet, o da pc, e conoscere i locali trovati. Uno degli obiettivi del progetto è scovarli tutti. Possiamo raccontare quelli scovati e mappati sin’ora. Esistono da dieci anni reti nazionali lanciate da associazioni importanti in tema di allattamento. Queste rete ha raccolto centinaia di esercenti accoglienti, e poi ce ne sono tante altre sul territorio romano. Ad esempio “La città delle mamme” a Frascati ha bellissimi progetti. I diretti interessati possono verificare sui siti le regole per far parte della rete che contiene i pit stop. Per essere visibili tramite la web app è necessario mettere a disposizione l’accoglienza nei confronti della mamma che allatta. E’ necessaria una piccola registrazione per ricondurre le informazioni ad una persona. Tutti sono i benvenuti. L’app nasce nel 2015, quindi poco tempo fa, e abbiamo la certezza (perché le mamme, o esercenti, ce lo raccontano) che questa iniziativa ha fatto tornare i riflettori sul tema. Ci sono donne che hanno portato vecchi fasciatoi nei bar del paese, piuttosto che attrezzare la farmacia, in modo da fornire la possibilità di una sosta a qualsiasi mamma nel territorio”, afferma Miccolis in trasmissione dopo poco.
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