Amianto a scuola. L’opinione pubblica torna a concentrarsi su uno dei problemi più drammatici che riguarda le strutture scolastiche del nostro paese. Non sono solo le criticità strutturali ad impensierire studenti, genitori e addetti ai lavori, insieme alle questioni relative alla precarietà dell’edilizia scolastica italiana c’è da tenere in forte considerazione la presenza inquietante, dannosa e molto spesso letale dell’amianto all’interno delle aule dove i nostri ragazzi trascorrono gran parte delle loro giornate. Sono seimila i decessi che si verificano ogni anno a causa di malattie correlate alla presenza dell’amianto nei luoghi pubblici. Solo nella Regione Lazio sono 811 i casi di mesoteli censiti fino al 2011.

A lanciare l’allarme è l’Osservatorio Nazionale Amianto che oggi stesso presenta il “Secondo Rapporto Mesoteliomi”. Per parlarne dettagliatamente Radio Cusano campus ha raggiunto il Presidente dell’Osservatorio nazionale Amianto, l’Avv. Ezio Bonanni. Presidente Bonanni, qual è la situazione attuale delle nostre scuole e quanto è grande la portata di questo fenomeno così pericoloso?

“I numeri che leggiamo sono allarmistici e purtroppo sono sottostimati rispetto alla situazione attuale. Pensate che su 2297 scuole contattate solo 789 hanno risposto e si sono messe a disposizione per un’indagine accurata cui possa far seguito una bonifica. L’amianto è una presenza inquietante ma costante nelle scuole italiane e i tassi di mortalità di alcune decine di professori stanno lì a sottolineare come ci sia stretta correlazione tra la scuola con presenza di amianto e l’insorgere di patologie ad esso riconducibili”.

Di che tipo di emergenza stiamo parlando?

“L’emergenza non è soltanto sanitaria o giudiziaria, ma anche sociale ed economica perché tali patologie sono molto invalidanti e determinano una necessità di assistenza, terapie e cure. C’è da considerare anche l’aspetto legato alle ripercussioni psicologiche dei familiari dei malati e delle vittime, perché morti cruente, come quelle che provoca l’amianto, sconvolgono l’intera famiglia anche dopo il decesso”.

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