Paolo Villaggio morto e tutta l’Italia ne piange la scomparsa. Alcuni parlano di vuoto artistico ma noi crediamo che il bicchiere sia mezzo pieno perché l’eredità lasciata dal comico genovese sia immensa e che non sarà erosa dalla sua dipartita. A partire dagli anni settanta, infatti, il nostro paese è stato fotografato cinicamente ed in modo geniale dall’artista ligure attraverso macchiette che sono entrate di diritto nel nostro immaginario collettivo e che non ci usciranno più. Intorno all’attualità di una notizia che non avremmo mai voluto dare, si snodano diverse riflessioni sul contesto in cui è avvenuta e su quello che a noi e alle generazioni future resterà di un talento così fulgido. Eccole.
Paolo Villaggio è morto e non c’è più. Il suo lavoro, invece, resta tra noi, nella nostra cultura, ed è talmente importante, nonostante si tratti di leggera comicità, che inizia dalla tragedia della scomparsa la leggenda vera e propria.
Mentre in rete tutti raccontano la propria storia con l’artista, amico fraterno di Fabrizio De Andrè e Gino Paoli, il cinema italiano riscopre la genialità di personaggi come Fantozzi e Fracchia, da sempre amati dal pubblico al botteghino ma poco stimati dalla critica snob.
E’ morto Paolo Villaggio ma non è il caso di piangere perché di risate ha sempre vissuto la sua carriera e di risate si deve coprire la sua lapide. Ecco qualche riflessione che ne contestualizza la natura intrinseca e che sposta l’ago della bilancia verso quello che ha fatto Villaggio nei film.
Le dichiarazioni della figlia di Villaggio
La condizione di un artista è sempre molto particolare. Tutti credono di conoscerlo ma in realtà, in pochi lo fanno veramente. Ecco perché le parole della figlia Elisabetta Villaggio sono davvero interessanti.
Come saluta il papà chi con lui ha speso una vita? La risposta arriva dai social network, in particolare da Facebook, sul cui profilo personale la donna ha letteralmente scritto:
“Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”
Poche righe molto forti agganciate ad una bellissima foto in bianco e nero che ritrae Paolo Villaggio da giovane insieme ai figli.
Lo sfogo del figlio di Villaggio
Se c’è molto amore da parte di Elisabetta, non si può dire lo stesso per la parte “maschile” della sua prole. Lo sfogo del figlio di Villaggio, infatti, è durissimo e restituisce un personaggio diverso da quello che l’Italia ha imparato a conoscere.
L’intervista di Piero Villaggio a Vanity Fair dice che era “molto difficile relazionarsi con lui, una persona molto invadente ed egocentrica, come quasi tutti quelli che fanno il suo mestiere. La prima volta che sono riuscito a parlargli liberamente risale all’incirca a dieci anni fa, prima di allora non avevamo mai avuto una relazione padre-figlio canonica”.
I problemi del figlio di Fantozzi sono seri e di certo hanno avuto un peso nel fatto che sia caduto vittima dell’abuso di eroina fin dalla giovane età.
La filmografia dei Fantozzi
Era il 1975 quando esce nei cinema italiani il primo film “Fantozzi”, diretto da Luciano Salce e tratto da due libri di successo scritti dall’artista di Genova. L’Italia si guarda allo specchio e scopre che ridere dei propri difetti fa bene.
Da allora il successo del Ragionier Fantozzi è inarrestabile e le produzioni in tal senso sono costanti e longeve. Non tutti gli episodi sono degni di nota ma ognuno, a modo suo, restituisce una polaroid spietata dei tempi che ritrae.
Se volete sfogliare un libro di storia ridendo amaro, ecco la filmografia di Fantozzi in ordine di gradimento della rete:
- Fantozzi 2000 – La Clonazione
- Fantozzi alla Riscossa
- Fantozzi Subisce Ancora
- Fantozzi Contro Tutti
- Superfantozzi
- Fantozzi va in Pensione
- Fantozzi – Il Ritorno
- Fantozzi
- Fantozzi in Paradiso
- Il Secondo Tragico Fantozzi
I migliori video del Ragionier Fantozzi
Se la morte può essere ingannata in qualche modo, lo sa fare di certo l’arte che, nei secoli, ha fatto sopravvivere gli artisti alla loro dipartita fisica da questo mondo perpetrandone il talento. Non fa eccezione la storia di Paolo Villaggio che sarà più forte di queste settimane e sarà tramandata, film dopo film, ai posteri.
Non è da tutti prendere in giro una nazione in modo pesante e costante e farsi anche amare per questo. Il Paolo nazionale ci sfotteva e a noi andava bene perché lo faceva con intelligenza e con lo spirito costruttivo di chi sottolinea i limiti per superarli. Chi non s’è rivisto nella tristissime partite di calcetto scapoli contro ammogliati?
Ecco le ragioni per cui sarà essenziale tramandare la sua vis comica e le sue gag al veleno. In questo il web sarà prezioso, con la sua operazione comunicativa di viralità che potrà fungere da “insegnante di storia” e che arriverà così ai millenials che, per ragioni anagrafiche, potrebbero sapere poco di questa cinematografia.
Noi vi proponiamo, nel nostro piccolo e per dare un contributo a questa evoluzione sociale, i 3 migliori video del Ragionier Fantozzi:
-
- La battuta di caccia:
-
- La partita di calcetto:
-
- La cena con la contessa: