Adozioni internazionali in crisi, da tempo, ma non per tutti. Per quelli che hanno portato a termine l’iter i risultati sono positivi ed entusiasmanti. Ci sono famiglie che hanno ottenuto bei risultati con pazienza, e perseveranza. Serve tempo e denaro per adottare, e convinzione. Altrimenti tutto diventa più complicato di quello che è. Oggi Ai. Bi rilancia con l’open day in tutta Italia, a #genitorisidiventa invece abbiamo voluto omaggiare una donna che è diventata mamma grazie all’associazione Amici dei Bambini. Si chiama Alessandra Papoff è autrice di “Mamma all’improvviso”, un diario durato nove mesi, che dimostra che la maternità è possibile, sempre, in qualunque fase della vita. Anche a cinquant’anni, con un matrimonio finito alle spalle, quando le occasioni si sono ridotte al massimo, e quando pensi sia tutto finito.

“Ho sempre scritto, e avuto diari. Internet apre voragini di possibilità, con Facebook ho cominciato a raccontare l’iter adottivo per tenere informati amici e parenti. Quando sono arrivati Martin e Veronica (i figli dalla Bulgaria) è diventata un’abitudine, un bisogno. Addirittura se non scrivevo mi chiamavano. E’ diventata un’esperienza terapeutica, a cui ha fatto seguito la proposta di un editore, che è anche un amico”, afferma la Papoff su Radio Cusano Campus. “Mamma all’improvviso” esplora la maternità sottolineando i risultati entusiasmanti, e le sorprese, che l’adozione porta con sé. Il libro trasuda positività, belle energie. Così il tema delle adozioni internazionali acquisisce visibilità, diventa l’opportunità che serve alle donne per coronare un sogno. E’ l’occasione che fa sperare bene. “Sono ragazzi di buoni sentimenti. Siamo stati un pò severi con loro, ricordo un insegnamento che è stato dato da un caro amico. Lui diceva che bisogna dare delle basi. un presente e un futuro. Bisogna dare tutto per gradi. In famiglia si prende e si dà”, dice Alessandra parlando degli insegnamenti che ha voluto impartire ai figli in questi anni di convivenza. Leggendo il libro si percepisce molta napoletanità nel raccontare la vita di tutti i giorni.

Ascolta qui l’intervista integrale