Giuliana Chieffi, dell’Università Niccolò Cusano, racconta la sua esperienza con la mobilità Erasmus Plus in Portogallo. “La mia partecipazione al progetto Erasmus con destinazione Braganza (Portogallo) avvenuta nel periodo compreso tra il 12 e 19 maggio 2017, è coincisa con la 13esima settimana internazionale del progetto e con la settimana dell’alimentazione. L’Università di Braganza, che ha circa 7000 studenti, ha accolto nella stessa settimana circa 200 persone in mobilità Erasmus tra docenti e staff”.

Erasmus Plus: com’è si è svolta la settimana a Braganza

“La settimana di Erasmus è stata scandita da diverse attività, alcune prettamente professionali quali seminari, workshops, incontri individuali tra gli omologhi dei vari settori, lezione di lingua e cultura portoghese, svolte nei due auditorium del campus, altre invece di natura extraprofessionale e ludiche. Queste ultime sono state quelle più particolari e tramite le quali si è avuto modo di conoscere più da vicino il personale dell’università, soprattutto quello addetto agli uffici delle relazioni internazionali, parte del personale docente e lo stesso Rettore”.

Erasmus Plus: una piacevole scoperta

“Ciò che a primo impatto mi ha stupito piacevolmente è stato l’atteggiamento amichevole e informale con il quale siamo stati accolti e con il quale si è dato avvio alle attività. Nulla dell’organizzazione dell’intero periodo è stato lasciato al caso ed ogni giorno erano previste per noi oltre agli incontri e seminari, attività di vario genere: il primo giorno siamo stati accompagnati alla visita della città, soprattutto del nucleo storico dentro le mura, con una guida che ci ha raccontato la storia dei maggiori edifici storici e simbolici; il secondo giorno gli studenti avevano organizzato per noi una fiera di canti e musiche tradizionali oltre che un assaggio delle loro tradizioni culinarie (Settimana dell’Alimentazione), la stessa sera siamo stati invitati alla cena di benvenuto in una delle due mense, dove si sono esibiti due gruppi di musica tradizionale composti sempre dagli studenti”.

Erasmus Plus: il Portogallo e il Porto

“Il terzo giorno, in pullman abbiamo raggiunto la valle del fiume Douro, luogo di eccellenza per la coltivazione della vite e la produzione del famoso vino Porto (di cui ci avevano abbondantemente parlato). Nella valle del fiume Douro  abbiamo visitato il museo del Porto, un’azienda produttrice che ci ha offerto un ricco pranzo (da loro ritenuto un light lunch!). Abbiamo poi percorso un lungo tratto del fiume Douro in battello e da lì abbiamo raggiunto la parte montuosa intorno alla valle dove un albergo 4 stelle in una posizione spettacolare con affaccio sulla valle ci ha stupito ancora una volta con una bella cena; il quarto giorno abbiamo messo alla prova la nostra prestanza fisica con la corsa di 5 km per le vie della cittadina e nel parco intorno al fiume, con tanto di magliette personalizzate e ristoro all’arrivo”.

Erasmus Plus: gli studenti e l’accoglienza

“Interessante la grande partecipazione da parte degli studenti e le varie occasioni di incontro anche con loro, il loro cosmopolitismo, la loro conoscenza perfetta della lingua inglese, l’impegno nell’organizzazione dell’evento che li ha visti interessati ed in generale quel senso di appartenenza alla loro università. Quest’ultimo è l’aspetto che forse più mi rimarrà impresso dell’esperienza Erasmus ossia come la partecipazione ad attività sportive, ludiche, in generale extra-didattiche dei vari componenti di una università (studenti, dipendenti, docenti) sia fondamentale per creare un senso di appartenenza al proprio luogo di lavoro e creare affiatamento tra le varie categorie, con un sicuro giovamento anche dell’attività prettamente lavorativa”.