Padri in preda a crisi esistenziali ne abbiamo in abbondanza, e sono pure bene accompagnati. Le mamme non scherzano in tema di incertezze in relazione al ruolo, e al rapporto coi figli. In “Tutto l’amore che vuoi” di Francesco Gungui troverete riflessioni e perplessità dei genitori moderni. Lo scrittore, e genitore trentaseienne, fa sapere a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus “ho due figli piccoli, quindi le mie riflessioni, i dubbi, le domande nascono dalla mia esperienza”, e subito dopo avanza un confronto coi padri della vecchia generazione, affermando che incontrare -oggi – genitori indecisi, e titubanti, è consuetudine! La generazione di genitori che va dai trenta ai quarantacinque anni è alla ricerca di un’identità di coppia, o di famiglia. Ed è un tipo di popolazione che sa di vivere in un contesto complesso. Dunque, le perplessità moderne sono strettamente correlate al sistema sociale che viviamo.
“I padri della vecchia generazione non cambiavano pannolini, non cucinavano; i nuovi padri si stanno ancora interrogando. Racconto nel libro ciò che ho visto e osservato in questi anni, i personaggi sono miei amici travestiti, quella generazione che raccoglie persone tra i 30, 40, 45 anni, che sta avendo figli piccoli e che cerca un’identità di coppia, o di famiglia, in un contesto non facile. Racconto il sabato mattina ai giardini pubblici, è il momento in cui i padri si trovano a rincorrere i bambini, fumare sigarette, cerco di mettere tutto sotto una luce ironica. Mentre studiavo per il libro e andavo a vagare in internet, nei forum, e ho scoperto che le donne ne parlano, condividono con gli altri, gli uomini no! Il mio protagonisti vorrebbe avere dei figli, ma non riesce ad averli. C’è anche questo problema, esiste una quantità notevole di persone che non riesce ad avere quel tipo di vita”, afferma Gungui a #genitorisidiventa.
Ascolta qui l’intervista integrale