La finale dei play-off per essere promossi dalla Lega Pro, che a breve tornerà al suo storico e antico nome di Serie C, e la Serie B sarà Parma-Alessandria. Due società che hanno una storia importante, nel panorama del calcio, avendo vissuto nella massima divisione seppur in periodi diversi. Nel caso del club emiliano parliamo anche di vittorie in Europa, mentre il sodalizio piemontese ha giocato diversi decenni fa, nel torneo nazionale più importante. L’Alessandria resta nella memoria collettiva di chi ama il calcio per un motivo di assoluto prestigio: ha dato i natali calcistici a Gianni Rivera, che a soli sedici anni avrebbe spiccato il volo verso una fama da ritenere almeno continentale, e poi anche mondiale, visti i successi ottenuti con il Milan di Nereo Rocco (1963 e 1969), oltre al Coppa Intercontinentale per Club.
La storia contemporanea racconta di un Parma ripartito dalla Serie D e che adesso dispone della ghiottissima occasione di una seconda promozione nel breve volgere di un paio di stagioni: i giallo-blù hanno provato, invano, a tenere testa al Venezia, squadrone costruito con magnifica sapienza e bravura da Giorgio Perinetti, già d.s. di Palermo, Siena e Roma, tra le altre, capace di vincere Coppa Italia e Campionato. L’Alessandria ha ottenuto gli stessi punti della Cremonese ma ha pagato dazio al doppio confronto diretto coi grigio-rossi lombardi: la bravura di società, dirigenti e tecnico è stata quella di aver tenuto alta l’attenzione e la motivazione assoluta per cercare di recuperare quel clamoroso dilapidare 11-12 punti di vantaggio.
Il resto è storia recente, coi play-off fatti di 27 squadre, e con sole 2 rimaste a contendersi la promozione diretta in Serie B, per aggiungersi a Cremonese, Venezia e Foggia. Ieri sera, infatti, nello stupendo capoluogo toscano, l’Alessandria ha legittimato il suo ingresso in finale con una prestazione concreta, efficace, superado per due reti a una la Reggiana, che è andata in rete una volta sotto di due gol.
Calcoli, adesso, non se possono fare più. Dentro, ovvero in Serie B, o fuori, ossia ripartire dalla terza divisione professionistica. Ci si esalta o si soffre ancora per dodici mesi ripercorrendo, laddove possibile, i due sentieri che portano al salto di categoria, all’arrivo nella divisione cadetta.
Appuntamento sabato allo stadio Artemio Franchi di Firenze, con calcio d’inizio previsto per le ore 18. Il fischietto designato dalla Commissione Arbitri Nazionale di Serie C è Giua della sezione A.I.A. di Olbia. Il primo ufficiale sarà coadiuvato dagli assistenti Davide Imperiale di Genova e Pasquale Capaldo di Napoli. Il quarto uomo sarà l’arbitro capitolino Francesco Fourneau di Roma1. Vinca la migliore!
Fonte foto: www.alessandriacalcio.it