I treni persi non passano una seconda volta. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Spesso è vero e quindi, quando si è fortunati e il destino ci offre una seconda chance, abbiamo il dovere di prenderla al volo. Mi spiego meglio. Da studentessa non sono potuta partire per l’Erasmus e così, quando si è presentata l’occasione di partecipare all’Erasmus Plus come dipendente dell’Università Niccolò Cusano, ho ringraziato e preso il biglietto aereo.
Erasmus Plus: come sono riuscita a partire
Grazie al mio lavoro per Radio Cusano Campus sono stata selezionata per partecipare all’International Training Week organizzata dalla University of Iceland, a Reykjavik, e alla Sharing Excellence Week della Turku University of Applied Science, nell’antica capitale finlandese. Sono state due settimane di lavoro e studio intense, dedicate al confronto e allo scambio di idee con colleghi provenienti da ogni parte d’Europa ma anche di divertimento e relax. Sono tornata a casa carica di energia e con mille spunti interessanti, con nuovi propositi e obiettivi.
Come si svolge l’Erasmus dedicato allo Staff delle università?
Il primo giorno è sempre quello più emozionante. Si arriva all’università di destinazione con tutta l’incertezza per quello che ti aspetta e per gli incontri che si faranno. L’accoglienza è il momento in cui finalmente si conoscono le persone con cui si sono scambiate email nei mesi precedenti la partenza e in cui si cerca di orientarsi nel campus ospitante. Le prime parole sono sempre istituzionali con il benvenuto ufficiale da parte dei vertici dell’ateneo e una breve presentazione delle stesso.
Erasmus Plus: i primi passi con i colleghi
Come si fa conoscenza degli altri partecipanti? Nella prima giornata a Reykjavik era stato organizzato un party in cui ognuno di noi ha portato qualcosa di tipico del proprio Paese (il mio parmigiano è terminato in pochi minuti), mentre a Turku una piccola fiera per la presentazione delle università rappresentate. Nei giorni seguenti si lavora divisi in gruppi a seconda dei diversi campi di interesse, con seminari e workshop. In questo modo il lavoro è risultato sempre estremamente produttivo, grazie alla possibilità di imparare da colleghi che quotidianamente affrontano le stesse sfide. L’ultimo giorno, quello dei saluti, è dedicato alle considerazioni finali su quanto fatto in aula e ai feedback richiesti dall’università ospitante, fondamentali per migliorare ogni aspetto dell’organizzazione in futuro.
Erasmus Plus per lo Staff: nuove amicizie
I rapporti umani che si creano tra colleghi durante le settimane di Erasmus Plus sono uno dei lati migliori di questa esperienza, per nulla secondario rispetto a quanto avviene in aula. Ho stretto amicizia con colleghe portoghesi, spagnole, francesi, svedesi, olandesi e tedesche, scoprendo che affrontiamo ognuna gli stessi problemi ogni giorno. Le differenze discusse dai piani alti della politica poi, nella realtà, non esistono o non sono così profonde. Non è un caso che abbia parlato di colleghe: la maggior parte dei partecipanti all’Erasmus Plus è donna, e la voglia di condividere è davvero moltissima. Per una volta sono felice di avere nuovi gruppi su WhatsApp che mi permettono di rimanere in contatto con loro e di proporre iniziative e partnership tra le rispettive università.
Erasmus Plus per lo Staff: non solo lavoro
Vi ho parlato di come si è svolto il lavoro quotidiano nella mia duplice esperienza con l’Erasmus Plus ma non posso tralasciare i momenti di svago, team building e di divertimento organizzati per noi dallo Staff ospitante. A Reykjavik, oltre al party di benvenuto, abbiamo partecipato ad una cena di gala e ad una gita nei dintorni della capitale islandese. A Turku siamo stati coinvolti in una gara di orienteering fotografico in città, in un pub tour e in una gita fuoriporta. In quest’ultimo appuntamento ho provato la famosa sauna finlandese e persino fatto una nuotata nelle gelide acque del Mar Baltico insieme al Rettore della Turku University of Applied Science.
Erasmus Plus per lo Staff: considerazioni finali
Il grant europeo copre ampiamente ogni spesa sostenuta per viaggio, vitto e alloggio, permettendo a tutti di partecipare all’Eramsus Plus. Si tratta di un’esperienza che mi sento di consigliare ad ogni collega, non solo nell’ottica di un miglioramento delle proprie performance lavorative; dall’Erasmus Plus si torna con nuove competenze e con una maggiore consapevolezza delle proprie possibilità. Fosse possibile partirei ogni mese!