Matteo Salvini si gode i risultati della Lega, apre di nuovo a Berlusconi e plaude la svolta grillina su rom e immigrazione. Ecco quello che ha detto su Radio Cusano Campus. E’ intervenuto in ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

MATTEO SALVINI SU BERLUSCONI E CENTRODESTRA

“Non ci ho parlato dopo le elezioni. Domani inizierò a girare l’Italia per i ballottaggi. Conto di incontrarlo in una delle tante tappe pre-ballottaggio. La leadership è l’ultima delle mie preoccupazioni, io sono più impegnato sui programmi. Dal 26 giugno, dopo i ballottaggi, ci mettiamo a tavolino a quattro, a sei, a otto mani per vedere se è un possibile un programma comune del centrodestra a livello nazionale”.

SULLA SVOLTA GRILLINA A PROPOSITO DI ROM E MIGRANTI MATTEO SALVINI COMMENTA COSI’

“A me interessa che alla parole seguano i fatti. La Raggi dice basta immigrati, Grillo dice basta campi rom, vediamo se alle parole seguiranno i fatti, qui non si tratta di essere leghisti o grillini, si tratta di chiedere un po’ di ordine e un po’ di tranquillità ai cittadini. Se la Raggi darà seguito alle sue parole sono pronto a dire ‘brava Raggi’, lo feci anche con Cofferati. Io guardo i risultati, non le etichette. Anche se ho qualche dubbio, visto che i Cinque Stelle non hanno fatto vedere fino ad ora grandi miglioramenti a Roma e a Torino. Comunque, se dovesse essere, meglio tardi che mai”.

MATTEO SALVINI HA PARLATO ANCHE DELLA DONAZIONE DEL SANGUE

“Oggi è la giornata mondiale della donazione del sangue, io sono un donatore, chi pensa che strumentalizzo questa cosa vada a farsi fottere. Mio papà mi portò nella sede Avis di Milano, il sangue non sai a chi va, può andare a un bianco, a un nero, a un giallo o a un rosso. Donare il sangue fa bene a sé stessi e agli altri”.

SUL MILAN

“Kessie è un buon acquisto, molti dei nostri acquisti però non so chi siano. Io resto scettico, ma se vuoi far tornare la società ai livelli cui eravamo compri dei grandi giocatori, non dei buoni giocatori. E se vendi Donnarumma vuol dire che non hai voglia di tornare davvero grande. Andrè Silva? Non lo conosco”.

SU QUANTO ACCADUTO A PISA

“Un gioielliere ha aperto il fuoco e ha ucciso un bandito? Ha fatto bene. Aveva già subito altre rapine, un uomo non arriva a 69 anni con la moglie in negozio per farsi ammazzare da tre balordi. Spero non sia indagato né processato. E che sia da esempio per gli altri delinquenti”.

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