Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Rivendico il copyright del centrodestra unito –ha affermato Brunetta-.
“Sono anni che lo dico. In questo momento il centrodestra unito è l’unica area omogenea maggioritaria. I sondaggi lo danno al 33-34%, ben sopra il Pd e certamente al di sopra del M5S. Non è stato un caso che il centrodestra si sia presentato unito alle amministrative. In tutti i comuni dove si è votato c’è stata un’alleanza del centrodestra su un candidato sindaco, che di volta in volta era di FI, della Lega o di FDI. I risultati dicono che FI ha una media dell’8,2%, FDI 3,1%, Lega ha una media del 6,1%, tutte le civiche hanno una media del 15%.
Facendo una somma, arriviamo al 32-34%.
Nonostante il centrodestra alle amministrative avesse delle performance più basse rispetto al Pd. In queste elezioni amministrative invece, il quadrifoglio (3 partiti più le civiche) arriva al 34% che alle politiche potrebbe tranquillamente salire al 40%. Questo quadrifoglio ha un’offerta politica molto più ampia e una potenzialità molto più rilevante del M5S e del Pd, che al centro non si allarga più e a sinistra è complicato. Se anche al Pd si aggiungesse un 5% della sinistra, sarebbe comunque al di sotto del centrodestra. Naturalmente tra il dire e il fare c’è di mezzo la politica”.
“Ho troppa stima in Salvini e confido nella sua intelligenza –ha affermato Brunetta-.
Salvini ha fatto negli ultimi 3 anni un’operazione straordinaria con la Lega, l’ha portata al 13%. Ha operato attraverso semplificazione, attraverso la sua onnipresenza sui media e sul territorio. Ha una lucidità straordinaria. Chapeu a Salvini per quello che ha fatto. Il punto è che questa prima fase del suo ruolo nei confronti della Lega può considerarsi concluso. Adesso la sua intelligenza dovrebbe spingerlo all’alleanza con gli altri due petali del trifoglio. C’è da costruire insieme un programma, le regole del gioco e dare il senso di coesione. Affermazioni di autoleadership, di autoegemonia in questa fase hanno poco senso.
Si vince insieme e per vincere insieme bisogna mettere da parte gli egemonismi,
mettendo insieme le cose che uniscono come le politiche sul fisco, sulla sicurezza, sull’immigrazione, le politiche economiche, l’attacco al debito. Bisogna trovare le quadra sull’Europa, perchè su questo non la pensiamo allo stesso modo. FI vuole stare in Europa ma non questa Europa a trazione tedesca. Va trovata una sintesi su questo tema con la Lega, al momento questa sintesi non c’è. Dobbiamo parlare alla gente insieme, non uno contro l’altro. Per strada mi chiedono tutti perchè non ci mettiamo insieme. Io dico: governiamo insieme in tante regioni, perchè questo senso del buon governo con i piedi per terra non lo proiettiamo anche su un potenziale governo nazionale. Che io sappia Zaia non è lepenista nè sovranista nè trumpista, è un grande governatore, così come Maroni e Toti. Sono tre esempi di buon governo del centrodestra unito”.
“Il padre di tutto questo centrodestra ha un solo nome: Berlusconi –ha sottolineato Brunetta-.
La sua presenza è fondamentale, perchè se FI è stato il fattore trainante di questo centrodestra unito alle amministrative, se Berlusconi è stato l’inventore nel 94 di questa coalizione, Berlusconi continua ad essere il catalizzatore e il padre di questo gruppo. Anche allora Berlusconi aveva di fronte un’Italia divisa, sgangherata e scese in campo, con un endorsement a Fini come sindaco di Roma, quello fu il primo passo per l’alleanza a livello nazionale. Quel colpo di genio di allora si può tranquillamente riproporre oggi alla luce di 20 anni di governo insieme.
Il mio sogno è un soggetto politico del centrodestra unitario,
che abbia al proprio interno tante sensibilità, ma che sia unitario, come la CDU tedesca. Questo partito unico non può essere il prodotto di una legge elettorale, ma deve essere il prodotto di un processo. Io dico di utilizzare una legge elettorale sul modello tedesco, che ti permette di vincere e governare. E mentre quest’area politica governa può costruire un soggetto politico unitario. Se noi arrivassimo intorno al 40% e col premio implicito legato alle soglie di sbarramento si arriva tranquillamente al 46-47% dei seggi. Il modello tedesco valorizza i petali del quadrifoglio, consente di avere il più ampio spettro di presenza politica, dentro e attorno a un catalizzatore che è sempre il liberalismo di FI” conclude Brunetta.