Venerdì di preghiera e sangue in Siria. Oggi è stato uno dei giorni più cruenti dall’inizio delle proteste contro il regime di Assad. Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza in tutto il paese, per far sentire la loro voce, ma la protesta è stata repressa violentemente dalle forze di sicurezza del regime.

Al Jazeera ha parlato di almeno 30 morti in varie città del paese. Malath Aumran, un attivista per i diritti umani in Siria, ha invece parlato di 45 vittime. “Abbiamo i nomi dei martiri. La loro morte è confermata”, scrive Aumran sulla sua pagina di Twitter, citando testimoni oculari.

Anche oggi la protesta era stata chiamata sui social network. I manifestanti chiedono la fine del monopolio del Baath, il partito al potere da 40 anni, e l’instaurazione di un sistema democratico.

Redazione Le Novae/pa