Fabio Fazio se ne va dalla Rai, ma a quanto pare la notizia non dispiace a Maurizio Gasparri. Il vicepresidente del Senato a Radio Cusano Campus ha commentato la notizia con ironia. A Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio ha dichiarato: “Fabio Fazio? Non lo conosco, non conosco comici”. 

AUDIO-MAURIZIO GASPARRI SULL’ADDIO DI FABIO FAZIO E NON SOLO

Parlando di ciò che sta accadendo in Rai: “Il Pd aveva scelto un direttore generale incapace, si è dovuto dimettere dopo il proprio fallimento e ora stanno litigando nel Pd per questioni di potere, vogliono mettere un direttore generale servile e non capace. Invece ne servirebbe uno capace”.

IRONIA SU FABIO FAZIO

“Fabio Fazio se ne va dalla Rai? Ma chi, Fazio, il governatore della Banca d’Italia si è dimesso molti anni fa, quale danno? Fazio? Io mi occupo del calciatore della Roma, il Comandante Fazio, speriamo che resti ancora della Roma, in molte occasioni è stato una roccia, spero che resti. Fabio Fazio? Non mi occupo di comici”.

GASPARRI HA PARLATO ANCHE DI TERRORISMO

“Dico da tempo che servono leggi speciali, dobbiamo dare maggiori poteri a livello internazionale alle forze di polizia e alle forze investigative. Dobbiamo trattenere in appositi centri quei potenziali terroristi che girano per l’Europa. Quello che ha seminato morte a Londra giorni fa era di cittadinanza italiana, figlio di un marocchino e di una italiana. Il padre aveva ripudiato la moglie, l’aveva picchiata, le aveva fatto fare 40 giorni di ospedale. Un figlio di una coppia del genere è chiaro che possa avere problemi di stabilità. E infatti questo poi si è convertito al fondamentalismo. Le femministe dovrebbero battersi per le donne che vengono vessate dai musulmani perché non accettano la poligamia. Servono leggi speciali, siamo in guerra. Altrimenti facciamoci ammazzare tutti”.

SU NAPOLITANO

“In lui è riemerso il vecchio comunista. Non lo è più perché in età adulta si è convertito alla democrazia, ma ogni tanto gli viene il riflesso condizionato del comunista davanti alle elezioni. Lui fu il regista del cambio di Governo tra Berlusconi e Monti. Quando non scelgono gli elettori gli va bene, ora se si torna a votare a ottobre anziché a febbraio parla di pericolo della democrazia?”