E’ tempo di finali in tutte le categorie ma in special modo per il settore giovanile giunto alla fase nazionale. Il torneo più importante in assoluto per il calcio di base è quello degli Juniores d’élite, ragazzi di diciotto e di diciannove anni, prossimi alla maturità scolastica e imminenti studenti universitari. A distanza di una settimana dalle partite di andata, le sfide di ritorno hanno ribadito quanto espresso da gara-1: successo-bis per il Tor di Quinto, blasonatissima realtà soprattutto in questa categoria, con gli amaranto-blù teverini romani che hanno vinto, questa volta in rimonta, dopo il 3-1 di una settimana prima sul proprio campo, per 2-1 a Isola Capo Rizzuto. Il gol di Meledandri è arrivato al 18’ del secondo tempo, quello del sorpasso e della certezza assoluta al terzo di recupero, con Fofi in rete. Pur senza D’Andrea, messo in panchina, la formazione allenata dal giovane tecnico Lorenzo “Lollo” Basili ha avuto la meglio tornando a giocarsi uno scudetto, cosa che non accadeva dal 2010, quando il Tor di Quinto superò a Casal del Marmo in Roma il Brixen-Bressanone per una rete a zero.
La parte settentrionale del tabellone vedeva di fronte nuovamente Fenegrò, espressione del Comasco, essendo di Erba, e Giorgione, club trevigiano di Castelfranco Veneto: dopo il 2-2 questa volta la squadra lombarda ha vinto per 6-0 estromettendo i pari età in maniera sommaria, netta.
Appuntamento sabato 17 giugno a Firenze Sud per vincere lo scudetto. Per la società romana sarebbe addirittura la sesta volta, dopo quello ex-aequo con un’altra espressione capitolina, la Spes Artiglio, per un brutto pastrocchio fatto dalla F.I.G.C. su una controversa storia di impiego di calciatori di fuori regione da parte del Tor di Quinto, malgestito da Via Allegri. Dopo quello con Marco Materazzi libero e ultimo rigorista nel 1993. Infatti dopo la vittoria tra i Dilettanti, la federazione fece disputare una seconda finale assoluta, di una squadra di puro settore giovanile, il Tor di Quinto, e una professionista, la bergamasca Virescit Boccaleone. E quello che sarebbe diventato il Campione del Mondo 2006 segnando una rete nei 90′ regolamentari alla Francia a Berlino, e uno dei tiri di rigore decisivi alla quarta Coppa, calciò l’ultimo tiro dagli 11 metri, mancino come è sempre stato, e risultò, già 13 anni prima, decisivo. Poi arrivarono i titoli nazionali di quella che possiamo definire “l’era moderna”: nel 2006, 2-0 alla Civitanonese allo stadio “Flaminio”, nel 2009, 2-1 al Marina di Pietrasanta alla “Borghesiana”; e nel 2010, con l’indimenticato Paolo Testa alla guida degli Juniores più titolati d’Italia!