Foto in movimento, schermo sbloccato con l’impronta digitale, insomma ci manca solo che l’iPhone faccia il caffé. Quante volte l’abbiamo detto scherzando? Oggi quella battuta è diventata realtà perché è stata brevettata Mokase, una cover per smartphone capace di preparare un espresso in pochi secondi.
A creare questa macchinetta del caffè alternativa è stato Clemente Biondo, un giovane inventore casertano di appena 23 anni.
«Già da bambino annotavo su un taccuino tutte le mie idee, spiega l’inventore di Mokase. Ho creato una penna con il ventilatore incorporato e tanti altri oggetti. Ma nessuno mi appoggiava. E spesso vedevo le mie idee “stravaganti” sviluppate da qualcun altro. Stavolta ho deciso di andare fino in fondo».
Come funziona Mokase?
E’ semplice: basta inserire la cialda ultrapiatta, chiamata Makaromi, in una fessura laterale della cover. Successivamente si aziona il dispositivo tramite una’ app che bisogna scaricare precedentemente. A quel punto, la resistenza inizia a scaldarsi, fin quando un piccolo segnale acustico avverte che il caffè è pronto. Il tempo di preparazione è tra i cinque e gli otto secondi.
Le cialde, inserite nell’apposita fessura laterale, si conservano per almeno 3 mesi e a partire da settembre 2017 saranno disponibili in tre tipi di aroma: classico, tostato e arabica, con o senza zucchero.
Sul sito di Mokase, se la si ordina ora, la cover ha un prezzo di 49,90 euro, lasciando un acconto del 50%. Per quanto riguarda il costo delle cialde, invece, dipende da quante se ne acquistano. Il kit da 50 cialde, inclusivo di 5 cialde per la pulizia del sistema e 5 tazzine pieghevoli, è di 25 euro.
Com’è stata finanziata?
I problemi sono sempre il problema maggiore. Spesso, infatti c’è l’idea, ma mancano le risorse per progettarla. Con l’aiuto di un amico che ha deciso di investire in Mokase, Clemente Biondo, ha avviato una startup a dicembre 2016. Le spese iniziali tra brevetti spot e comunicazione si aggirano sui 30mila euro.