Le confessioni senza censura di una delle mistress più note d’Italia. Raccolte da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, nel corso di ECG. Ecco cosa è emerso dal racconto di Dea Selvaggia.
PER ASCOLTARE IL RACCONTO INTEGRALE DELLA MISTRESS CLICCA QUI
“La mistress è una dominatrice, una padrona, una domina. Colei che va a dominare le persone che gli si presentano. Possono essere definiti schiavi, ma definirli solo così sarebbe troppo basico. Ci sono schiavi, ci sono masochisti, ci sono feticisti”.
MISTRESS NON VUOL DIRE PROSTITUTA
“Dipende da come il ruolo viene svolto. In Italia la prostituzione è dove c’è un contatto sessuale. A me gli schiavi non mi possono toccare, non si devono permettere. Molte persone mischiano la cosa, vanno oltre, ma se davvero uno schiavo è tale, non si azzarda a toccare la padrona”.
IL TARGET
“Ci sono tante persone, diverse. Ci sono imprenditori, direttori, amministratori delegati, ma anche operai, semplici padri di famiglia. La maggior parte sono uomini sposati. Non c’è una fascia di età, a volte mi chiamano ragazzi che hanno 18 anni, ma io non accetto di incontrare persone che hanno meno di 25 anni. Se tu inizi a fare certe cose a 18 anni, a cosa arrivi a 35?”.
LE PRATICHE PIU’ RICHIESTE ALLA MISTRESS
“Molti collegato il piede al feticismo, ma non è così. Il feticismo è l’adorazione del feticcio, ma non è così. C’è chi è feticista delle suole, delle scarpe sporche, degli stivali. Ci sono quelli che amano i piedi sporchi o gli stivali da equitazione. E poi ci sono quelli che adorano il trasporto mentale, l’umiliazione, essere trattati come delle vere merde, con le parole oltreché con gli atteggiamenti. Quelli li devi insultare dal primo momento in cui li vedi a quando se ne vanno. Poi c’è un’altra fascia, molto grande, che invece ama proprio le schifezze, cose molto estreme. In Italia ci sono pochi veri masochisti, tanti sono semplicemente schifosi. Amano pratiche legate al gabinetto, molti uomini adorano sostituirsi al gabinetto, elegantemente potremmo definirlo così. Poi ci sono gli amanti del calpestamento, quelli che vogliono farsi prendere a calci sui testicoli. Non so cosa scatti nella mente, dipende. A volte tutto arriva dal passato, magari hanno avuto dei traumi”.
UOMINI POCO DOTATI
“Ci sono tanti uomini che per via delle loro piccole dimensioni vogliono essere umiliati, maltrattati, trattati alla stregua di fenomeni da baraccone. Sono tanti gli uomini con il micro pene, la gente non ci pensa, ma i minidotati ci sono e sono tanti. A volte vedi dei bellissimi ragazzi che ce l’hanno piccolo, ma proprio piccolo piccolo”.
MISTRESS ANCHE PER LE DONNE
“Da me vengono anche diverse madri di famiglia, diverse donne. Di donne ne incontro poche, perché fare male a una donna psicologicamente mi da fastidio. Mi riesce difficile. Picchiare una donna non è come picchiare un uomo, dare dieci frustrate a una donna non è come dare dieci frustrate a un uomo”.
I GIOCHI DI RUOLO
“Molte persone amano i giochi di ruolo, devo fare la mamma cattiva, la segretaria che si ribella, la poliziotta. Molti uomini hanno una fantasia immensa. Ci sono persone che hanno l’indole da schiavo h 24, sempre. Altre invece cercano uno sfogo in un momento, in una situazione, ma non è una cosa continuativa. Le regole però sono sempre le stesse: nessuno può permettersi di toccarmi, le uniche cose che può ricevere da me sono le botte, gli sputi, i calci, gli insulti o le frustate. Nessuno può venire da me e trovare una amica o una escort. Su questo in Italia c’è molta confusione”.
L’UOMO POSACENERE
“Come c’è lo schiavo che lecca delle suole sporche, c’è quello che si mette a disposizione con la bocca aperta per essere utile, diventa un posacenere umano. Il dolore? Dipende dalla competenza della mistress. Se ti metti nelle mani di una persona che non è competente, rischi. Conosco persone che sono tornate da me con costole rotte o bruciature. Se io ti spengo la sigaretta sulla lingua, prima ci sputo, così la sigaretta si spegne con la saliva. Se io ti salgo con i tacchi sul corpo ma non so come fare, rischio di farti del male, di romperti una costola. Bisogna stare attenti, non ci si improvvisa”.