La Juniores d’élite rappresenta il campionato più bello, tecnicamente, e più appassionante, sul piano delle emozioni, che possa produrre il settore giovanile, sia quando è confinato dalla stagione regolare delle singole regioni, sia quando parte la fase nazionale, a parte qualche gara del primo turno che marca la differenza tra le molteplici realtà impegnate. Stiamo parlando del torneo dei diciottenni, la Juniores d’élite: è dal 2005 l’alveo capace di dare tanti scudetti alla regione Lazio ma anche di esprimere giocatori capaci e idonei a frequentare il football dei professionisti, e, nel caso di Marco Materazzi, Campione d’Italia 1993 con il Tor di Quinto, a diventare Campione del Mondo come è accaduto in Germania nel 2006. Fatalità proprio l’anno del terzo tricolore, per la società di Via del Baiardo, perché il club teverino ne conquistò uno, il primo, addirittura ex-aequo, con un caso che fece giurisprudenza sportiva, nel 1990-91, da condividere con un altro club romano, la Spes Artiglio, perché la federazione maltrattò una vicenda legata ai giocatori di fuori regione impiegati dal presidente, Massimo Testa, nella compagine guidata dall’indimenticato Lallo Ferzi. Il quarto e il quinto tricolore arrivarono negli anni 2009 e 2010 con l’altrettanto indimenticabile Paolo Testa, scomparso nel 2012 a soli 42 anni! Mentre il San Lorenzo di Via dei Gordiani lo conquistò nel 2005, con Marco Ippoliti allenatore. La prima volta con uno scudetto arrivò anche per la Nuova Tor Tre Teste, 2008, e a seguire per tre volte, dal 2012, per la Vigor Perconti, società romana della famiglia Perconti, che ha costruito, alla fine, un campo e un impianto sportivo tutti suoi, a Colli Aniene, appena sotto l’autostrada Roma-L’Aquila, a due passi da Via dei Fiorentini, rilevante snodo, per il traffico della media periferia orientale della Capitale.
A che punto siamo – Dopo gli ottavi di finale, giocati perlopiù a mo’ di confronto diretto con gare di andata e ritorno, e in rari casi come triangolare, mercoledì e sabato della passata settimana si sono giocati i quarti. Al Tor di Quinto il compito più difficile, opposto alla Renato Curi Angolana, un tempo di stanza a Città Sant’Angelo, ora propriamente a Pescara. A Roma la formazione abruzzese ha perso soltanto 2-1, in gara-1, dimostrando, come ha commentato il collega Giorgio Attolico su Radio Cusano Campus 89.1 FM e www.radiocusanocampus.it, di essere un osso duro. Meglio i romani, sabato scorso, per personalità e costruzione del gioco, tanto che all’83° il gregario Scaglietta ha segnato il gol del knock-out definitivo che è valso l’ingresso in semifinale. L’abbinamento per le squadre del Centro Italia ha visto fronteggiarsi la Rinascita Sangiovannese, espressione del torneo campano, e l’Isola Capo Rizzuto, campione di Calabria. All’andata l’Isola ha vinto 2-1, e, in una combattutissima sfida di ritorno, la squadra dell’estremo Meridione d’Italia, si è confermata vincendo con lo stesso punteggio: in vantaggio con De Pol nel primo tempo, la squadra ospite è stata subito raggiunta dal gol di Giorgio, salvo poi segnare con Palmeri nei minuti finali. Contesa complicata anche per il Giorgione di Castelfranco Veneto, facente parte della provincia trevigiana: questa squadra, di cui si dice un gran bene, ha vinto 2-1 a Bagni a Ripoli sul Grassina. Ma a ritorno ha incassato lo svantaggio al 41’ della prima frazione con il gol di Maddaluno e ha dovuto difendere, con le unghie e con i denti, quanto costruito nella partita d’andata. Il compito più agevole lo ha avuto il Fenegrò, squadra di Erba, provincia di Como, vittoriosa all’andata per 3-1 e per 3-0 a Rovereto, nel ritorno contro il Mori Santo Stefano.
In campo oggi per le semifinali di andata a Roma, campo Vittorio Testa, Unione Sportiva Tor di Quinto-Isola Capo Rizzuto; e a Castelfranco Veneto Giorgione-Fenegrò. Retour-match in Calabria mercoledì prossimo e a Erba per la parte settentrionale del tabellone.
La finale è prevista a Firenze sabato 17 giugno. Il Tor di Quinto, con il suo storico modulo a libero staccato – che nel gergo del calcio romano si dice “giochi a scopa con il portiere”, tanto è il divario dagli altri calciatori impegnati nel reparto arretrato – con 3 marcatori in ogni parte del campo, 4 mediani e 2 attaccanti, va a caccia di uno strepitoso sesto titolo. In una categoria, lo sanno bene, gli addetti ai lavori, che è la “sua”.
IL RIEPILOGO DEI QUARTI DI FINALE
RENATO CURI ANGOLANA – U.S. TOR di QUINTO 0-1 FINALE Rete: 83° Scaglietta (andata 1-2)
QUALIFICATA IN SEMIFINALE: UNIONE SPORTIVA TOR di QUINTO.
GIORGIONE (TV) – GRASSINA (Bagno a Ripoli, Firenze) 0-1 (andata 2-1) Rete: Maddaluno (GR.). QUALIFICATO: GIORGIONE.
RINASCITA SANGIOVANNESE (NA) – ISOLA CAPO RIZZUTO 1-2 (andata 1-2) FINALE Reti: De Pol (I.C.R.), Giorgio (R.S.); Palmeri (I.C.R.). QUALIFICATA: ISOLA CAPO RIZZUTO.
MORI SANTO STEFANO (Rovereto) – FENEGRO’ (Erba, Como) 0-3 FINALE (andata 1-3) Rete: Bangora (F.). QUALIFICATO IN SEMIFINALE: FENEGRO’.
OGGI GARA-1 di SEMIFINALE
A Roma campo Vittorio e Paolo Testa ore 16
TOR DI QUINTO-ISOLA CAPO RIZZUTO
A Castelfranco Veneto (TV)
GIORGIONE-FENEGRO’
RITORNO MERCOLEDI’ 7
FINALE SCUDETTO IL 17 A FIRENZE
Nella fotografia l’attuale tecnico della Juniores d’élite del Tor di Quinto, Lorenzo “Lollo” Basili, subentrato a Valentino Vergari dopo la 29° giornata, alla vigilia dell’ultimo turno della stagione regolare: qui è con Marco Materazzi, Campione d’Italia con il Tor di Quinto 1993, e Campione del Mondo 13 anni dopo.