Una promessa che è rimasta tale, l’intenzione di rafforzare un diritto allo studio sempre più calpestato e la reale, triste accettazione dello stato attuale dei fatti: la tanto sbandierata scuola del merito è stata ancora una volta depauperata ed impoverita dall’ennesimo impegno non mantenuto. Spieghiamo. Siamo sul finire dello scorso anno, negli ultimi giorni di dicembre, l’11 per essere precisi. L’ancora in sella Matteo Renzi, prossimo ad essere disarcionato, approva una Legge di Stabilità all’interno della quale viene specificato che ogni 30 aprile di ogni anno verrà pubblicato un bando nazionale attraverso il quale assegnare un minimo di 400 borse di studio dell’importo di 15mila euro per ogni singola borsa. E’ o no la scuola del merito? Il supporto economico del governo è pensato per tutti quegli studenti modello che, a fronte di una brillante carriera scolastica e di un Isee inferiore od uguale a 20mila euro, avrebbero potuto concorrere all’ottenimento della borsa per poter affrontare gli studi universitari con un minimo di tranquillità in più. Iniziativa lodevole, la scuola del merito al centro, ma oggi a che punto siamo? Il 30 Aprile è passato ma di bandi neanche l’ombra. Anzi, si è resa necessaria un’interrogazione parlamentare per chiarire una vicenda che, più passa il tempo più si fa torbida.
La prima firmataria di quell’interrogazione è l’On. Beatrice Brignone (Possibile), Radio Cusano Campus l’ha raggiunta per farsi spiegare meglio i contorni della vicenda. On. Brignone qual è la situazione attuale dopo la promessa fatta da Renzi agli studenti più meritevoli alla fine del 2016?
“La promessa è rimasta tale, altro che scuola del merito, più che altro uno spot per riempire le pagine dei giornali o un tweet per aggiungere qualche follower. La verità è che per arrivare alla distribuzione delle borse promesse, in questi mesi ci si sarebbe dovuti muovere per istituire una cabina di regia composta dal Presidente del Consiglio, dalla Ministra dell’Istruzione e dal Ministro dell’Economia. Non un’operazione impossibile! L’istituzione della cabina di regia sarebbe servita per dare modo alla “Fondazione Articolo 34”, creata anch’essa ad hoc, di essere operativa ed in grado di procedere all’emanazione del bando e alla conseguente distribuzione delle borse di studio”.
Dov’è l’inghippo?
“E’ presto detto. La cabina non è stata creata, non c’è traccia del decreto che avrebbe reso operativo il procedimento, non c’è bando né assegnazione di borse. Sapete l’unica cosa che c’è? I soldi! L’enormità di 42 milioni di euro, stanziamento previsto a copertura delle borse per il prossimo triennio, sono stati assegnati ad una Fondazione ad oggi sostanzialmente inesistente che non può far altro che bloccare questi ingenti fondi. La situazione è paradossale ed inaccettabile. La Ministra Fedeli ci facesse sapere che fine faranno questi soldi, se non si riuscisse a mantenere la promessa fatta agli studenti più meritevoli almeno ci dicesse come e dove impiegarli, il nostro sistema scolastico e universitario ne avrebbero sicuramente bisogno”.
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